
Il panda rosso, o Ailurus fulgens, è un mammifero di piccole dimensioni che vive tra Cina, India e altri stati dell'Asia. Viene chiamato anche panda minore e il suo aspetto è completamente diverso da quello del panda gigante, con il suo classico mantello bianco e nero.
Anche se le due specie sono parenti hanno caratteristiche decisamente differenti tra loro, anche perché il panda rosso è oggi l'unico rappresentante ancora in vita della famiglia Ailuridae (o degli Ailuridi), ma non si sa per quanto: attualmente rimangono circa 2.500 esemplari, un numero esiguo che rende la specie a rischio estinzione, come confermato anche dal suo inserimento nella "lista rossa" dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), nella quale viene classificato "in pericolo".
Forse il panda rosso non sarà conosciuto come il panda bianco e nero, ma negli anni ha conquistato la sua dose di fama: devi sapere che in Cina viene chiamato anche volpe di fuoco, probabilmente grazie al suo mantello rosso, un soprannome che lo ha reso il simbolo perfetto per il browser Mozilla Firefox (firefox significa proprio "volpe di fuoco"), che vede l'icona del programma ispirata proprio all'animale; non è tutto, perché anche il film Disney "Red" ha come protagonista una ragazza che si trasforma in un panda rosso quando prova emozioni particolarmente forti.
Il panda rosso (Ailurus Fulgens) è un mammifero dalle dimensioni di un gatto domestico, con una folta coda che può raggiungere anche i 50 centimetri di lunghezza e che lo aiuta a ripararsi dal freddo. L'aspetto di questo mammifero, chiamato anche panda minore, è davvero unico nel suo genere: sembra un po' volpe, un po' procione, ma con qualche caratteristica simile a quella del panda gigante. Esclusa la coda, che oltre a proteggerlo dalle temperature più rigide serve soprattutto per rimanere in equilibrio mentre passeggia sui rami degli alberi, è lungo circa 55 centimetri, e solo in rari casi supera i 60.
Nonostante la sua piccola taglia, il panda rosso non è per niente adatto a diventare un animale domestico, dato che è abituato a vivere in natura ad altitudini piuttosto elevate e visto che i suoi artigli affilati potrebbero rivelarsi armi particolarmente pericolose nelle interazioni con l'uomo.
Anche la pelliccia del panda rosso è soffice e fitta. Il colore, come potrai immaginare dal suo nome, è rossiccio, ma sul suo muso si forma una specie di mascherina bianca che gli conferisce un aspetto molto tenero. Nonostante questo look che invoglierebbe ad abbracciarlo, ti sto parlando di un animale dal carattere piuttosto schivo, che preferisce stare in solitudine e sceglie le ore notturne per andare a caccia, trascorrendo il giorno al riparo sulla sua tana costruita sugli alberi, dove dorme anche diverse ore.
Il cucciolo di panda rosso nasce solitamente tra giugno e luglio, dopo l'accoppiamento avvenuto nei primi mesi dell'anno, e diventa adulto dopo 2 anni.
Proprio come il panda gigante, con cui è imparentato, anche il panda minore si nutre specialmente di bambù, ma viene classificato come carnivoro poiché mangia anche dei piccoli mammiferi, oltre a larve, insetti, uova, frutti, fiori e radici.
Diffuso nelle regioni montuose dell'Asia, tra Cina, India, Nepal, Buthan, Birmania e Myanmar, il panda rosso si trova soprattutto nelle foreste dell’Himalaya, in ogni caso sempre in zone montuose oltre i 2mila metri.
L'esistenza del panda rosso è minacciata principalmente dalla perdita e frammentazione del suo habitat naturale, come spiegato in uno studio pubblicato sulla rivista Animals, ma anche dallo stravolgimento provocato dai cambiamenti climatici: i frequenti periodi di siccità che si alternano a nevicate improvvise (il panda minore vive in zone di montagna) rendono scarsa la disponibilità di cibo.
La deforestazione delle zone in cui vive questo mammifero è una conseguenza diretta della crescente popolazione umana nell’Himalaya orientale: sempre più alberi, infatti, vengono tagliati per costruire strade e infrastrutture utili all'uomo.
Per salvare dall’estinzione il panda rosso è nato il Red Panda Network, che da diversi anni svolge un lavoro di informazione e sensibilizzazione tra le popolazioni locali in difesa di questo mammifero.
La popolazione locale, infatti, è quasi all’oscuro della situazione allarmante in cui si trovano questi animali e lo stesso personale specializzato che dovrebbe occuparsi della protezione di questi animali, come guardie forestali o ranger, è poco organizzato e soprattutto limitato numericamente. Una situazione che non solo non aiuta a salvaguardare questa preziosa specie animale a rischio di estinzione, ma che lascia campo aperto all’azione malvagia dei bracconieri.