Parigi sceglie di rallentare: per le vie della città non si potrà andare a più di 30 km/h

La misura è stata fortemente voluta dalla sindaca Anne Hidalgo per ridurre gli incidenti e migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti. Non mancano però le polemiche: si teme un aumento delle tariffe dei taxi e un allungamento dei tempi di attesa per le consegne a domicilio. Ma soprattutto ci sono molti dubbi sui benefici per la qualità dell’aria.
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Federico Turrisi 31 Agosto 2021

I parigini che hanno il piede pesante sull'acceleratore e vogliono andare di fretta non l'avranno certo presa bene la notizia. A partire da lunedì scorso, cioè dal 30 agosto, infatti in gran parte delle vie della capitale francese (sono escluse le strade urbane di scorrimento) il limite di velocità per i veicoli è stato fissato a 30 chilometri all'ora.

La sindaca di Parigi Anne Hidalgo, che da tempo si fa portabandiera di una politica ecologista più ambiziosa, lo aveva promesso. La scelta presa dall'amministrazione comunale è chiara: con la "zona 30", l'obiettivo è quello di aumentare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, riducendo il numero di incidenti mortali. "Ma vogliamo anche ridurre il rumore, che è un vero problema di sanità pubblica, e rendere più pacifica la città, diminuirne lo stress", ha detto il vicesindaco David Belliard in un'intervista rilasciata al Journal du Dimanche.

Tutto questo rischia di avere effetti negativi su alcuni operatori: come i tassisti, che hanno già fatto sapere che la misura causerà un aumento delle tariffe, o come i fattorini e i corrieri, che impiegheranno più tempo per consegnare le merci che trasportano.

Inoltre, la decisione di far rallentare i veicoli in una città costantemente alle prese con il traffico, come tante altre metropoli nel mondo, solleva diversi dubbi, soprattutto per quanto riguarda l'efficacia ambientale. Abbassare la velocità massima consentita nel perimetro urbano rischia di non essere di alcun aiuto nella lotta contro l'inquinamento atmosferico.

Anzi, secondo alcuni studiosi, rischia di rivelarsi perfino controproducente, perché i motori termici delle auto alimentate a benzina o diesel hanno un rendimento migliore a velocità più elevate. "Attualmente non c'è consenso scientifico sul fatto che procedere in città a 30 chilometri orari abbia un effetto diretto sulle emissioni inquinanti", ha spiegato Tony Renucci, direttore generale dell’associazione ambientalista Respire, ai microfoni di BFM TV.

Sullo sfondo, infine, c'è anche una questione sociale da non trascurare. Secondo i sondaggi, la maggior parte dei parigini è favorevole alla nuova misura, ma ovviamente c'è una certa discrepanza di opinione tra i residenti del centro (che appartengono alla fascia più benestante della popolazione cittadina e approvano il limite a 30 km/h) e i pendolari che provengono dalle aree periferiche (più scettici).