Passaporto europeo dei prodotti sostenibili: una possibile garanzia contro l’inquinamento ambientale

La Commissione Europea ha intenzione di introdurre un nuovo certificato per i prodotti che acquistiamo: saranno più sostenibili, riciclabili e sapremo da dove provengono e come smaltirli. La misura serve a limitare sempre di più l’utilizzo di nuove materie prime.
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Francesco Castagna 12 Aprile 2022

L’Unione Europea vuole introdurre un ulteriore sistema per puntare alla massima sostenibilità dei prodotti che compri. La Commissione sta pensando a un passaporto, una sorta di carta d’identità della merce. Il fine è quello di valorizzare il mercato dell’Unione Europea, garantendone la sostenibilità secondo specifici requisiti.

Pensala esattamente in questo modo: hai davanti due articoli e il primo di questi costa 20 centesimi in meno, l’altro però ha sulla confezione parecchie informazioni utili come: la provenienza, la durata, la composizione dei materiali, emissioni di CO2, come puoi smaltirlo e dove va a finire una volta che lo butti. Siamo sicuri che anche tu sceglieresti quello ricco di informazioni sulla sua sostenibilità. Diciamo che, a grandi linee, l’Unione Europea ha intenzione di orientarsi in questo modo, puntando su prodotti ecocompatibili, tessile sostenibile e materiali per l’edilizia del futuro. La proposta fa parte di un nuovo pacchetto di misure proposte per il Green Deal, contenute nel “Nuovo piano d’azione per l’economia circolare”.

I prodotti

I settori che maggiormente rientrano in questo pacchetto sono:

RAEE

Smartphone, tablet, pannelli solari, soggetti al grande problema dell’obsolescenza (perdita di valore ed efficienza), che contribuiscono a un sempre maggiore problema di smaltimento dei rifiuti. Per questo il Parlamento Europeo ha riconosciuto la necessità per i consumatori di avere un diritto alla riparazione per queste apparecchiature elettroniche.

Il settore tessile

L’Italia ha particolarmente a cuore il "Made in Italy". Probabilmente anche tu sei caduto nel facile acquisto di merce “fast fashion”, devi sapere però che i vestiti che compriamo a poco prezzo molto spesso non sono riciclabili e la maggior parte finisce nelle discariche. L’intenzione quindi è di promuovere una nuova “Strategia dell'UE per tessile sostenibile e circolare” : prodotti con fibre riciclate, che rispettino l’ambiente e i diritti umani.

Cosa cambia? 

Da una parte l'Unione Europea vuole responsabilizzare e sensibilizzare il consumatore all'acquisto di prodotti regolamentati, dall'altra ciò che comprerai subirà delle modifiche: la produzione, il consumo e lo smaltimento saranno tutte fasi di un processo monitorato. Gli oggetti saranno progettati per durare più a lungo. Potrai riutilizzarli, ripararli e riciclarli più facilmente, e conterranno più materiali riciclati che materie prime.

Perché è importante che tu lo sappia? Ci stiamo rendendo conto che è fondamentale dipendere il meno possibile dallo sfruttamento delle materie prime. Te ne sarai accorto quando sono venuti a mancare i chip dalla Cina e lo avrai notato se ti è capitato di fare un pieno di benzina. Finalmente possiamo dire che, in parte, dai fattori negativi stiamo cominciando a rispondere con una strategia europea, che ti permette di conoscere l’impatto ambientale di ciò che acquisti ed evitare dislivelli legislativi tra Paese e Paese.

Con questo nuovo regolamento contribuirai alla tutela dell’ambiente, perché i nuovi prodotti contribuiranno meno alle emissioni totali di gas serra e, a differenza di quelli attuali, non causeranno il 90% della perdita di biodiversità, dovuta all’estrazione e alla lavorazione delle risorse. Inoltre risparmierai, perché potrai riparare quello che hai acquistato, oppure comprare un bene riciclato che avrà un costo minore rispetto uno nuovo.

Etichettatura delle lampadine elettriche

L’Unione Europea aveva già iniziato questo processo il 1° settembre del 2021 con la “nuova etichettatura UE per i prodotti d’illuminazione”. Con questa strategia abbiamo risparmiato nel 2021 più di 120 miliardi di euro, grazie a un miglioramento dell’efficienza energetica. Ora la Commissione ha adottato un "Piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura energetica per il periodo 2022-2024” , in attesa dell’entrata in vigore del nuovo regolamento.