
Il coleottero oleoso è un insetto che appartiene alla famiglia dei Meloidae. Prende questo nome perché, quando si sente minacciato, emette una sostanza tossica che appare come un liquido oleoso, chiamata cantaridina. Questo liquido sembra unto o grasso al tatto, da cui deriva il termine "oleoso", appunto, ed ha lo scopo di scoraggiare predatori e nemici, proteggendo così il coleottero.
Come anche altri coleotteri (ad esempio coccinelle, maggiolini o la Popillia japonica), questo insetto si nutre ed è attratto dalle piante. Per questo motivo i nostri giardini possono essere per loro il rifugio perfetto.
Vediamo quindi come riconoscere questi coleotteri e perché sono una minaccia per piante e orti.
Riconoscere il coleottero oleoso in realtà non è difficile. Tieni presente, tuttavia, che se lo vedi su una pianta non devi assolutamente toccarlo a mani nude: la sostanza oleosa, appunto, che rilascia è molto irritante.
Si tratta di un insetto di dimensioni medie, lungo circa 1-3 cm, con un corpo allungato e spesso di colore scuro (come nero o marrone) a volte con riflessi metallici. Una caratteristica particolare è che ha un aspetto lucido, quasi come se fosse unto. Le zampe sono ben visibili e hanno una forma robusta.
Sono attratti principalmente da piante erbacee e fiori, quindi potresti trovarli su specie come il trifoglio, il tarassaco o altre piante selvatiche.
I coleotteri oleosi possono causare danni significativi alle piante, specialmente durante la fase adulta.
Questi insetti si nutrono di foglie, fiori e talvolta dei frutti di diverse specie vegetali. Il loro consumo di fogliame può indebolire sensibilmente la pianta, riducendone la capacità di fotosintesi. Questo può rallentare la crescita della pianta o, in casi gravi, portare alla sua morte.
Alcune specie di coleotteri oleosi attaccano anche colture agricole.
Se trovi coleotteri oleosi sulle tue piante, è importante gestirli con attenzione per evitare danni alle piante, ai tuoi animali domestici e a te stesso.
Ecco cosa puoi fare: