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Perchè l’auto ibrida esplosa a Napoli era sperimentale? Ecco com’era fatta: le caratteristiche

È morta la ricercatrice del Cnr che era all’interno dell’auto esplosa in tangenziale a Napoli. La procura ha aperto un’inchiesta e confiscato un’altra vettura molto simile alla Polo distrutta.
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Mattia Giangaspero 27 Giugno 2023

Prima di parlare delle caratteristiche e particolarità dell'auto che la identificano come assolutamente nuova e sperimentale per la mobilità, c'è da fare un aggiornamento sull'esplosione in tangenziale a Napoli. 

Purtroppo non ce l'ha fatta Maria Vittoria Prati, 66 anni, la ricercatrice del Cnr che era a bordo dell'auto. La donna aveva riportato ustioni di terzo grado sul 90 per cento del corpo, e le sue condizioni erano apparse da subito gravissime ai medici dell'ospedale Cardarelli, dove è avvenuto il decesso.

Sulla tragica vicenda è stata aperta un'inchiesta dalla procura di Napoli contro ignoti. In questa inchiesta verranno ascoltati alcuni dirigenti del Cnr, ma non finisce qui. Infatti è stato disposto il sequestro di un'altra auto, una Fiat Punto, molto simile, per quanto riguarda le caratteristiche all'auto che è andata distrutta, ovvero alla Volkswagen Polo Tdi.

La Polo era stata indicata come auto sperimentale perche era un prototipo utilizzato nell'ambito di un progetto Nato dall'università di Salerno e portato avanti dall'azienda eProInn, denominato Life-Save, finalizzato a testare la possibilità di abbinare un motore elettrico con batterie alimentate da pannelli solari a vetture dotate di un propulsore termico con l'obiettivo di ridurre le emissioni nell'ambiente. 

La vettura gemella di quella distrutta, quindi la Fiat Punto sequestrata, di quella distrutta, servirà per i successivi accertamenti che l'ufficio inquirente partenopeo potrebbe a breve affidare a dei consulenti. L'Università di Salerno, indicata da alcune fonti come intestataria della vettura distrutta, ha smentito tale circostanza.