Plasticrust: il nuovo inquinamento da plastica in mare che sta ricoprendo gli scogli

Piccoli frammenti di plastica che, uno dopo l’altro, stanno iniziando a ricoprire gli scogli e le formazioni rocciose di Madeira, un’isola portoghese. E che, sicuramente, coinvolgono molti altri luoghi del mondo. Si chiama plasticrust e rappresenta la nuova frontiera dell’inquinamento da plastica in mare. L’incrostazione di polietilene.
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Sara Del Dot 26 Giugno 2019

Avresti mai pensato che pezzi della tua borsa, delle tue scarpe o della scatola di cereali che hai aperto qualche anno fa potrebbero essere ritrovati attaccati a uno scoglio proprio come dei molluschi? Si chiama plasticrust e, proprio come suggerisce il nome, consiste in un’incrostazione di plastica che potrebbe cambiare completamente la conformazione di alcuni strati rocciosi, in particolare degli scogli. Infatti, pare che il polietilene che galleggia in mare, una volta scontratosi contro le formazioni rocciose perché trasportato dalle onde, vi lasci attaccati sopra alcuni frammenti. Pezzetto di plastica dopo pezzetto di plastica, quindi, con il tempo è venuto a formarsi questo nuovo strato di materiale, che di naturale non ha proprio nulla. Un fenomeno talmente notevole da meritare una denominazione propria. Plasticrust, appunto.

Questo nuovo tipo di inquinamento, che banalmente è definibile una semplice incrostazione di plastica sulle rocce, pare si stia diffondendo in modo particolare sull’isola vulcanica di Madeira, in Portogallo, di cui ormai ricopre circa il 10% delle rocce presenti, ed è stato scoperto da un team di scienziati coordinati da Ignacio Gestoso, ricercatore del Marine and Environmental Sciences Centre.

I risultati di questa ricerca, che era iniziata nel 2016 con l’individuazione di alcune macchie plastiche per poi seguirne lo sviluppo e la diffusione, sono stati pubblicati sulla rivista Science of the Total Environment a giugno 2019. Ma lo studio del plasticrust è tutt'altro che terminato.

Fonte | Plasticrusts: A new potential threat in the Anthropocene's rocky shores, pubblicato su  Science of the total Environment a giugno 2019.