Polpacci gonfi? La causa non è solo il caldo: tutte le possibili ragioni

Sapevi che, oltre al gonfiore della gamba, possono gonfiarsi anche solo i polpacci? Accade soprattutto durante l’estate, con l’arrivo del caldo, ma possono esserci anche altre ragioni all’origine.
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Valentina Danesi 22 Agosto 2023
* ultima modifica il 27/08/2023

Tra le varie conseguenze del caldo, c'è anche quella di sentirsi mani, caviglie e persino polpacci gonfi. In realtà questa situazione non dipende solo dall'aumento delle temperature ma può avere diverse cause. Proviamo a capire meglio quali.

Le cause dei polpacci gonfi

A livello generale le cause di questo disturbo sono tendenzialmente due:

  • Fenomeni edematosi in cui si accumulano i liquidi: può accadere che quando fa caldo i tessuti o i vasi sanguigni trattengano una dose maggiore di liquidi rispetto alla norma; di solito perché si è mantenuta per troppe ore la stessa posizione, sia essa eretta o seduta.
  • Fenomeni infiammatori: si diversifica dal semplice gonfiore perché si manifestano allo stesso tempo dolore, irritazione e sensazione di durezza al tatto. Può essere causata da traumi, ma anche lesioni a tendini o legamenti.

Ma guardiamo nello specifico le cause più frequenti:

Posizione eretta e tacchi alti

Questo problema è dovuto al fatto che per la forza di gravità il flusso del sangue verso il cuore è reso più difficoltoso e si forma quindi un ristagno a livello delle gambe. E tacchi o scarpe con cinturini piuttosto stretti fanno sì che il passaggio dei liquidi sia ancora più difficile.

Sesso femminile

Le donne sono più soggette ad avere i polpacci gonfi, sia perché tendono a portare scarpe a volte scomode, sia, e soprattutto, a causa degli ormoni sessuali femminili, in particolare estrogeni e progesterone che possono influire negativamente sul sistema linfatico e circolatorio, causando proprio l’edema. Un disturbo questo che si sviluppa spesso anche durante la gravidanza a causa delle dimensioni dell’utero in espansione.

Il sovrappeso

Il sovrappeso può facilitare il gonfiore ai polpacci perché le gambe e i muscoli devono sopportare un peso eccessivo rispetto alla struttura e quindi anche il sistema venoso e quello linfatico vanno in sovraccarico.

Insufficienza cardiaca congestizia o insufficienza renale

L'incapacità del cuore di pompare bene e a sufficienza il sangue e, allo stesso modo, il malfunzionamento dei reni che non riescono a filtrare correttamente i liquidi, possono sfociare in un ristagno all'altezza delle gambe.

Insufficienza renale cronica

L’insufficienza renale cronica, che in parte ti abbiamo anticipato, è una patologia che determina un malfunzionamento del processo di filtraggio svolto dai reni che non riescono a rimuovere adeguatamente acqua e scorie dal sangue. La conseguenza è un accumulo di liquidi nel corpo, polpacci compresi. In questo caso specifico però dovresti anche notare altri sintomi associati come fiato corto, forte sete, astenia, difficoltà respiratorie.

Malattie circolatorie

Tra esse ci sono vene varicose e IVC, tromboflebite o patologie a carico delle articolazioni. Nei casi in cui le vene siano otturate o facciano fatica a far passare il sangue (per esempio a causa di un coagulo) o ci siano delle patologie, come l’artrite, a carico delle articolazioni anche la gamba e il polpaccio possono mostrarsi gonfi e talvolta doloranti.

Traumi e lesioni

Anche a causa di botte, quindi traumi e conseguenti lesioni o ferite (strappi o fratture), si possono formare liquidi interni che il corpo smaltisce con difficoltà. Le lesioni che più frequentemente possono provocare dei rigonfiamenti al polpaccio sono: rottura del tendine d’Achille e lacerazione del crociato.

Chi è più a rischio?

Possiamo sicuramente dire che le donne, che sono più soggette a problematiche vascolari, sono il genere più colpito da questo fastidioso problema. Inoltre, in alcuni casi, oltre al gonfiore possono associarsi sintomi come rigidità e sensazione di pesantezza alle gambe.

Cosa fare in caso di polpacci gonfi

In generale il consiglio è quello di non spaventarti, ma di parlarne comunque con il tuo medico soprattutto se compaiono altri sintomi. È infatti importante individuarne la causa e capire se sia il caso di iniziare una terapia mirata.

Fonte|Humanitas

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