Putin bandisce il WWF, l’Ue li criminalizza: in che modo i governi stanno ascoltando gli ambientalisti? Punendoli.

Finora dalla politica arrivavano dichiarazioni di condanna nei confronti dell’attivismo climatico, ora i governi hanno cambiato registro: condanne, messe al bando e scioglimento delle organizzazioni. Questa è la risposta da parte delle istituzioni.
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Francesco Castagna 22 Giugno 2023

I movimenti ambientalisti continuano le loro azioni di protesta e le campagne di sensibilizzazione per un mondo più sostenibile, ma spesso incontrano -con sfumature sicuramente diverse- l'opposizione da parte delle istituzioni. È il caso della Russia, che decide di bandire un'organizzazione internazionale come il WWF, ma dalla Francia arriva in questi giorni la notizia che il governo ha intenzione di sciogliere l'ong ambientalista Les Soulèvements de la Terre, fino ad arrivare in Italia, dove il governo ha da pochi mesi emesso un decreto con il quale ha intenzione di punire gli attivisti che imbrattano le opere e i beni culturali.

Russia

Non è la prima volta che la Russia di Vladimir Putin bandisce il WWF, l'Ong internazionale attiva sul campo della tutela degli animali e della biodiversità, ma questa volta sembra fare sul serio. L'Ufficio del Procuratore Generale ha riconosciuto le attività del WWF come "indesiderabili in territorio russo", lo ha dichiarato a mezzo stampa tramite l'ufficio dell'autorità di vigilanza.

Secondo quel che si apprende leggendo il comunicato, "In base ai risultati dell'ispezione, la Procura Generale della Russia ha deciso di riconoscere le attività dell'organizzazione internazionale non governativa World Wide Fund for Nature* (Fondo Mondiale per la Natura*, WWF*, World Wide Fund for Nature) (Svizzera) come indesiderabili sul territorio della Federazione Russa".

L'ufficio dell'Ong presieduto da Neville Isdel per le autorità russe coprirebbe, tramite attività di sensibilizzazione sui temi ambientali, una serie di operazioni volte ad andare  contro la politica di Mosca sullo sviluppo industriale dell'Artico, favorendo "lo sviluppo e alla legittimazione di restrizioni che possono servire come base per il trasferimento della Northern Sea Route verso la zona economica esclusiva degli Stati Uniti". Quando un'organizzazione viene dichiarata come indesiderabile in Russia, le sue sedi e le sue attività devono rispettivamente chiudere e cessare. In caso di violazione "è prevista la responsabilità amministrativa e penale".

La notizia ha fatto subito il giro dei media internazionali. Sul sito russo dell'organizzazione, non più accessibile all'estero, appare solo questo annuncio:

18+. QUESTO MATERIALE È PRODOTTO E DISTRIBUITO DAL WORLD WIDE FUND FOR NATURE, REGISTRATO COME AGENTE STRANIERO, O SI RIFERISCE ALLE ATTIVITÀ DEL WORLD WIDE FUND FOR NATURE, REGISTRATO COME AGENTE STRANIERO.
Il 21 giugno la Procura generale della Federazione Russa ha riconosciuto l'organizzazione internazionale non governativa World Wide Fund for Nature (WWF) (Svizzera) come organizzazione indesiderabile in Russia. A questo proposito, l'organizzazione nazionale russa World Wide Fund for Nature (ex WWF Russia) ha interrotto i rapporti con World Wide Fund for Nature ("World Wildlife Fund", "WWF") (Svizzera) e ha rescisso l'accordo per l'utilizzo del logo Panda e dell'acronimo "WWF".

Francia

Dopo la Russia, arriva il turno della Francia, con la decisione di sciogliere il collettivo ambientalista Les Soulèvements de la Terre, che nei mesi scorsi si era reso protagonista delle proteste contro il governo con il "No bassaran". "Il 21 giugno, in occasione di una riunione di gabinetto, il governo ha avviato la procedura di scioglimento di Les Soulèvements de la Terre. Dopo averci lanciato in faccia granate mutilanti, sostiene che non abbiamo più il diritto di esistere insieme o di organizzarci", si legge nel comunicato dell'associazione. Les Soulèvements de la Terre sostiene che questa decisione potrebbe in realtà tradursi in qualcosa di positivo: un impulso per riunire tutta la rete di associazioni nazionali e internazionali per realizzare un movimento ancor più grande.

E rilancia, proponendo a tutti un gioco, "Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, lavoreremo insieme per far apparire Les Soulèvements de la Terre in 1.000 modi sulla scena pubblica: davanti ai pub e ai centri sociali, durante le pause caffè, attraverso riunioni aperte, antenne internazionali, scritte sui muri, gagliardetti e feste, disarmo e dita nel naso. Nonostante lo scioglimento, Soulèvements riemergerà all'improvviso nei cantieri edili o nel cuore di un sito industriale, invadendo strade piene di grida contro l'ordine del mercato, radicandosi in giardini pirata, case del popolo o fattorie comunali. Sta a voi e a noi trovare il posto giusto".

Gli attivisti si danno appuntamento sui canali di comunicazione utilizzati dal gruppo e dal vivo, in occasione di due eventi:

  • Il convoglio dell'acqua da Poitiers a Parigi dal 18 al 27 agosto
  • La campagna d'azione 100 giorni per la siccità

Italia

Ad aprile il governo di Giorgia Meloni aveva votato a favore di una proposta di legge per punire quelli che sono stati definiti dalla maggioranza di governo (ma anche da alcune forze d'opposizione) come "ecovandali". Di fatto la linea delle istituzioni italiane sembra più orientata nel criminalizzare le azioni di disobbedienza civile. Se da una parte alcune forze politiche d'opposizione come il m5s hanno invitato Ultima Generazione, sul palco di una manifestazione organizzata il 17 giugno a Roma dal leader Giuseppe Conte, dall'altra l'esecutivo continua a colpevolizzare le proteste dei Fridays for Future, Ultima Generazione ed Extinction Rebellion.

Il 23 aprile il tribunale di Trento giudicherà tre attiviste dei Fridays for Future, alle quali è stato richiesto di pagare una multa di 40mila euro per una manifestazione non autorizzata al liceo artistico Vittoria di Trento risalente al 21 ottobre 2021, con l'accusa di "invasione di edificio" e "interruzione di pubblico servizio". Decine di studenti e studentesse si sono ritrovati per fare un'assemblea sulla crisi climatica. La preside, a detta dell'associazione, invece che ascoltare le motivazioni degli attivisti ha sporto denuncia e ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.

In quell'occasione migliaia di persone sono scese in piazza in tutto il mondo, raccontano gli attivisti di FFF, "per chiedere soluzioni reali per la crisi climatica".