
Il farro è uno dei cereali più antichi che l’uomo conosca. Pensa che la sua origine è legata alle popolazioni della Mezzaluna Fertile perché ne sono state trovate tracce addirittura all’interno di alcune tombe di re egizi.
Deriva da una pianta con foglie lunghe e sottili e fusti cavi e grazie alla capacità di adattarsi a terreni poveri e di resistere anche ai climi più freddi si ritrova in diverse regioni del mondo, Italia compresa.
È un alimento molto ricco di proteine, fibre e diversi nutrienti e come sicuramente puoi immaginare, il farro è utilizzato tantissimo in cucina, entrando in una vasta varietà di piatti in combinazione con verdure, legumi o altri tipi di cereali.
Ciò che forse non sapevi è che il farro in realtà non è composto da un solo chicco, bensì da tre. Puoi distinguere:
In queste righe ci concentriamo in particolare sul ferro monococco e quello dicocco, individuando le differenze che intercorrono tra queste due tipologie di cereale.
La sostanziale differenza che divide i due tipi di farro si nasconde nella pianta. Sì, perché nel caso del farro monococco si tratta di una pianta di piccole dimensioni, con delle sue spighe molto più sottili e con al proprio interno solamente un chicco.
Quella del farro dicocco, invece, è una pianta molto più grande e sviluppata che possiede una spiga più piatta e robusta. Come ti ho anticipato prima, conserva al suo interno due chicchi e queste le conferisce una capacità produttiva decisamente più alta rispetto al monococco.
Inoltre, il farro dicocco rappresenta anche la varietà più diffusa di farro. Lo è specialmente in Italia, dove puoi ritrovarlo in moltissime zone della Toscana, dell’Umbria, delle Marche, dell’Abruzzo, del Molise e del Lazio.
Il farro medio ha un basso indice glicemico, pertanto è idoneo alle persone sportive, a soggetti diabetici e a chi svolge lavori sedentari. In cucina si unisce molto bene con i legumi e le verdure.
Il farro è un alimento assai ricco di proteine, fibre e altri nutrienti e per questo viene raccomandato in molte diete e regimi alimentari.
Nello specifico, il farro monococco è un’ottima fonte di proteine e di microelementi utili al tuo organismo come la vitamina E, il ferro, lo zinco, il magnesio e la manganese. Si contraddistingue poi per un basso contenuto di acidi grassi saturi e di amido ma un’alta presenza di antiossidanti e pigmenti gialli.
Possiede invece basse quantità di glutine e per questo da anni la scienza ne sta studiando gli impieghi nell’alimentazione di persone sensibili o intolleranti al glutine.
Il farro dicocco invece ha un maggior contenuto di sali minerali, di vitamine, proteine e di sostanze beta-glucani, estremamente utili per la protezione dell’apparato digerente e per la digestione.
Se pratichi attività sportive di alta intensità, questo tipo di farro può fare al caso tuo perché possiede un basso indice glicemico e favorisce un miglior apporto energetico.
In cucina, il farro spicca per una vastità di utilizzi: può essere impiegato nella preparazione di primi piatti ma spesso finisce anche per diventare il elemento di contorno per ricette a base di verdura.
Tra le due tipologie, il più utilizzato tuttavia è sicuramente il farro dicocco, per la produzione di perlato e di pasta.
Il farro perlato è il tipo più comune di farro in vendita e si ricava rimuovendo lo strato esterno di crusca: capisci che si tratta di un alimento con un minor contenuto di fibre e sostanze nutritive che, però, ha il vantaggio di cuocersi molto in fretta.
Fonte | Crea