Quali pesci contengono più microplastiche e perché dovresti evitare di mangiarli

In uno studio australiano viene dimostrato che in cento grammi di sardine ci sono trenta microgrammi di plastica. Anche i calamari, le ostriche e gli ormai famosi granchi blu contengono al loro interno quantità di microplastiche che sono dannose per la salute se ingerite con costanza. Vediamo quali sono i pesci che è meglio evitare di mangiare.
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Mattia Giangaspero 20 Maggio 2024

Ti abbiamo parlato spesso delle microplastiche e di come continuamente entrino nel nostro corpo attraverso il cibo che mangiamo, l'acqua che beviamo e l'aria che respiriamo, causando danni ancora in buona parte incalcolabili. Secondo una recente analisi del Wwf, ogni settimana ingeriamo circa 5 grammi di plastica, dei quali un decimo arriva dai crostacei. A questo proposito, una ricerca del Quex institute (nato da una partnership tra gli atenei di Exeter e del Queensland) ha confermato la presenza di microplastiche in quasi ogni pesce o frutto di mare.

Il team ha acquistato in dei mercati del pesce australiano dieci ostriche e dieci gamberi tigre d'allevamento, cinque granchi blu, dieci calamari e dieci sardine selvatici, trattandoli esattamente come farebbe un consumatore.

Li hanno portati in laboratorio, curati, e hanno analizzato le parti commestibili con la tecnica pirolisi-gas cromatografia-spettrometria di massa, una complessa analisi chimica che consente di stabilire la presenza in ambienti complessi di piccolissime particelle di polistirene, polietilene, cloruro di polivinile, polipropilene, metil metacrilato. Attraverso essa, i campioni subiscono una decomposizione termica e vengono poi analizzati attraverso una spettrometria di massa.

I pesci e i crostacei che contengono più microplastiche

Appurato il fatto che pesci e molluschi sono pieni di plastica, ci sono alcune specie di essi che per la struttura e forma organica ingeriscono una quantità maggiore di sostanze plasticose, tutte le altre specie di pesce contengono meno microplastiche. Vediamo quali:

  1. le sardine, con 2,9 microgrammi di plastica per ogni grammo
  2. i granchi, con 0,3 mg
  3. le ostriche 0,1 mg
  4. i gamberi 0,07 mg
  5. i calamari 0,04mg

Cosa succede se mangiamo microplastiche?

Ad oggi non sono ancora chiare quali siano le conseguenze sulla salute. Quello che sappiamo è che per le microplastiche il principale rischio potrebbe essere l’infiammazione che potrebbe derivare dalla composizione chimica. Inoltre le microplastiche possono anche diventare vettori di additivi chimici tossici e agenti patogeni. Alcuni monomeri – i pezzetti di puzzle di cui ti parlavo prima – sono particolarmente dannosi: ad esempio il Bisfenolo A (BPA) imita il comportamento di alcuni ormoni e quindi può rompere l’equilibrio del nostro sistema ormonale. Alcuni additivi della plastica, come gli ftalati, si comportano anch’essi da interferenti, e sono stati associati a difetti del neurosviluppo nei bambini, al diabete, a problemi di fertilità in uomini e donne, all’obesità e a problemi dell’apparato respiratorio.

(Pubblicato da Gianluca Cedolin 18.09.2020
Modificato da Mattia Giangaspero il 20.05.2024)