La scorsa primavera, quando l'Italia e molti altri Paesi nel mondo hanno imposto misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus SARS-CoV-2, non avrai potuto fare a meno di notare una cosa (a maggior ragione se vivi nella pianura padana): si respirava un'aria più pulita. Ed è effettivamente era così. La conferma è arrivata poi dai dati raccolti dalle varie centraline di monitoraggio.
Tanto per fare un esempio, con la forte riduzione dei flussi veicolari, i livelli relativi alle concentrazioni di biossido di azoto si sono abbassati sensibilmente, con punte del 60% in città come Milano e Madrid. In particolare, i ricercatori della Nasa, l'agenzia spaziale americana, hanno notato che da febbraio le restrizioni adottate per via della pandemia hanno ridotto le concentrazioni globali di biossido di azoto di quasi il 20%. In un video pubblicato poche settimane fa, è possibile vedere nel dettaglio qual è stato l'impatto del lockdown attraverso gli occhi del Geos, il modello computazionale utilizzato proprio dalla Nasa per studiare la composizione atmosferica, che attraverso complessi calcoli matematici ha permesso di fare un confronto tra un 2020 "normale" e il 2020 condizionato dalle misure anti-Covid-19.