Genista tinctoria

Quando la natura è più forte: il caso delle ginestre e delle orchidee “resilienti”

Radiazioni nucleari, picchi di anidride carbonica e metalli pesanti: ci sono piante in grado di nascere e crescere anche in ambienti estremamente ostili. Si tratti di casi eccezionali che offrono la possibilità di studiare nuove strade per salvaguardare l’ambiente e perfino rimediare agli errori passati.
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Roberto Russo 8 Aprile 2023

Quando il 9 agosto 1945 venne sganciata la bomba atomica su Nagasaki la distruzione fu totale. Ben poco si salvò. Nonostante ciò però un albero cachi riuscì a sopravvivere tanto da venir ribattezzato l'“Albero della pace”.

La natura ci ha abituato a scene di resilienza come questa: pensiamo, per esempio, alle foreste nate intorno all'area della centrale nucleare di Chernobyl.

Si tratta di uno dei tanti esempi di situazioni estreme in cui le piante riescono a vincere le difficoltà dell'ambiente in cui si trovano e continuano a crescere anche dove sembrerebbe impossibile.

Il caso della Genista tinctoria in Irpinia

La Mefite, nella Valle di Ansanto (Avellino), è una delle più grandi e antiche sorgenti naturali fredde di anidride carbonica conosciute al mondo: ci sono così tante concentrazioni tossiche di CO2 e altri gas nocivi che poche specie vegetali possono sopravvivere. Eppure qualcosa cresce: parliamo della Genista tinctoria nota anche come Ginestra minore o anche Ginestra dei tintori.

Questa pianta arbustiva è stata studiata dall'Università di Napoli Federico II e i risultati dello studio sono stati pubblicati sul Botanical Journal of the Linnean Society in un articolo dal titolo: Un ambiente estremo determina l'adattamento locale di Genista tinctoria (Fabaceae) della Mefite (Valle d'Ansanto, Italia meridionale).

I ricercatori hanno analizzato questa ginestra e sono giunti alla conclusione che si tratta di un unicum: la Genista tinctoria che cresce nella Mefite della Valle di Ansanto è diversa dalle altre piante della stessa specie. La pianta si è talmente ambientata in un contesto così estremo che non riesce a sopravvivere altrove, come si è visto spostando alcuni esemplari in un ambiente diverso.

Che la ginestra, poi, sia una pianta resiliente è risaputo: la cantò anche Leopardi nella sua celebre lirica La ginestra o Il fiore del deserto, definendola “contenta dei deserti”.

Le orchidee di Domusnovas in Sardegna

Altro ambiente tipicamente considerato inospitale per le piante è la miniera: l'uomo interviene in maniera così violenta nella natura che nulla sembra poter crescere. Eppure sui residui di miniera nella Sardegna sud-occidentale, a Domusnovas, sono cresciute delle piante di orchidea.

Il caso è stato oggetto di studio dell'Università di Cagliari, Salerno, Varsavia e Milano Bicocca, che nel report pubblicato su ScienceDirect – Tolleranza ai metalli pesanti di popolazioni di orchidee che crescono su sterili minerari abbandonati: Un caso di studio in Sardegna – hanno spiegato come le orchidee siano riuscite a nascere nonostante le difficili condizioni.

orchidea

I ricercatori hanno voluto capire come gli inquinanti ambientali influenzino la presenza, la crescita e lo sviluppo delle piante, anche nell'ottica di un futuro potenziale biorisanamento. Si sa che le piante rare, come le orchidee, possono crescere in habitat modificati e su terreni contenenti metalli pesanti, tuttavia sono poco note le loro risposte ecologiche e fisiologiche ai metalli pesanti.

I risultati hanno dimostrato come nonostante la presenza di metalli pesanti queste piante riescano a prosperare, pur essendo più piccole delle loro “sorelle” che crescono in ambiente non inquinati e pur accumulando materiali pesanti nei loro organi.