Quanti elefanti africani ci sono sul nostro pianeta? Ce lo dice l’intelligenza artificiale

Sfruttando le immagini in alta risoluzione provenienti dai satelliti nello spazio, l’algoritmo sviluppato da un team di ricercatori britannici è in grado di riconoscere gli elefanti (anche quando sono in parte coperti dalla vegetazione) e contarli. Nel giro di pochi minuti è possibile esplorare una superficie di 5 mila chilometri quadrati in una giornata senza nuvole.
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Federico Turrisi 30 Gennaio 2021

Vittime dei bracconieri in cerca delle preziose zanne e con un habitat che si sta riducendo sempre di più, gli elefanti africani non se la passano certo bene. Non a caso, lo Iucn (l'Unione internazionale per la conservazione della natura) li ha inseriti nella sua Lista Rossa tra le specie più vulnerabili. Per elaborare strategie di conservazione della fauna selvatica occorre innanzitutto avere chiare le dimensioni del problema, diciamo così. Generalmente gli studiosi per conteggiare gli elefanti si servono di piccoli velivoli, setacciando a bassa quota le praterie africane. Un'operazione che richiede molte ore.

E se affidassimo questo compito all'intelligenza artificiale? Un gruppo di ricercatori dell'Università di Oxford (in collaborazione con alcuni colleghi dell'Università di Bath, sempre in Gran Bretagna, e dell'Università di Twente, nei Paesi Bassi) ha "addestrato" un algoritmo proprio per individuare gli elefanti africani a partire dall'analisi delle immagini ad alta risoluzione fornite dai satelliti Worldview 3 e 4, che si trovano a circa 600 chilometri dalla superficie terrestre.

Le immagini analizzate dall'algoritmo sono fornite dai satelliti Worldview 3 e 4, che si trovano a circa 600 km dalla superficie terrestre

L'esperimento è stato portato avanti con successo per il censimento degli esemplari presenti nell'Addo Elephant National Park in Sud Africa. Ma può essere replicato altrove, naturalmente. I risultati dello studio, pubblicato alla fine dello scorso dicembre sulla rivista scientifica Remote Sensing in Ecology and Conservation, hanno mostrato infatti che l'occhio dell'intelligenza artificiale è altrettanto preciso di quello umano. Un sistema del genere era già stato adottato in passato per contare le balene. Solo che le fotografie prese dall'oceano sono più facili da analizzare, mentre in questo caso l'algoritmo è riuscito a riconoscere gli elefanti anche in presenza di paesaggi eterogenei, come praterie e savane parzialmente ricoperte dalla vegetazione.

Grazie alla nuova tecnologia che combina le immagini satellitari con l'intelligenza artificiale, è possibile coprire in pochi minuti una superficie pari a 5 mila chilometri quadrati in una giornata con il cielo sgombro di nuvole. Capisci allora che uno strumento di questo tipo può rivelarsi un alleato in più per garantire la sopravvivenza di una specie iconica come l'elefante africano.

Fonte | "Using very‐high‐resolution satellite imagery and deep learning to detect and count African elephants in heterogeneous landscapes", pubblicato su Remote Sensing in Ecology and Conservation il 23 dicembre 2020.