Quanto inquina il cibo che mangiamo e cosa possiamo fare per limitare il suo impatto sull’ambiente

Sapevi che gli allevamenti intensivi inquinano più di un’automobile o altri mezzi di trasporto e che ogni volta che gettiamo nella spazzatura una fetta di pane o una mela marcia, sprechiamo dai 40 ai 100 litri d’acqua? Quando andiamo a fare la spesa, infatti, non stiamo scegliendo solo cosa mangiare ma anche in che modo influenzare il clima ed essere parte integrante del riscaldamento globale.
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Video Storie 18 Agosto 2021

Le modalità con cui il cibo oggi viene prodotto, aumentano drasticamente le emissioni di gas serra, gas presenti per natura nell’atmosfera, che sono la principale causa di aumento di temperatura della Terra. Secondo le Nazioni Unite, bisognerebbe dimezzarne l’emissione entro il 2030, ma da un po’ di anni la situazione sta sfuggendo di mano.

PROBLEMA NUMERO UNO: ALLEVAMENTI INTENSIVI

Uno dei principali alimenti ad avere impatto sull’ambiente è la carne, che contribuisce fino al 14,5% dei gas serra prodotti annualmente dalla terra, poiché emette circa 8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, mettendo in pericolo l’esistenza dell’Ozono che ha il compito di proteggerci dai raggi ultravioletti. Ma per soddisfare la richiesta sempre più pressante di alimenti a base di carne, le industrie sono inoltre costrette a ricorrere agli allevamenti intensivi, una delle principali cause del grave fenomeno della deforestazione della foresta amazzonica che per l’88% del suo territorio è stata adibita al pascolo.

PROBLEMA NUMERO DUE: I PESTICIDI

Spesso siamo più attratti da frutta e verdura esteticamente perfetta, anche se fuori stagione e questo fa sì che vengano utilizzati pesticidi e fertilizzanti chimici per aumentarne la produzione. Proprio per questo, l’agricoltura, ad oggi, è responsabile per il 23% dell’emissione di gas serra e rappresenta la causa primaria di deforestazione, perdita della biodiversità e inquinamento idrico.

PROBLEMA NUMERO TRE: LO SPRECO

Quante volte, a fine cena, ci capita di buttare degli avanzi? È stato dimostrato infatti che produciamo molto più cibo rispetto a quanto ne servirebbe e che circa un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo viene sprecato. Secondo il WWF, smettere di gettare il mangiare significherebbe ridurre le emissioni di gas nocivi dell’11%.

Per fortuna, negli ultimi anni, diverse aziende, per spingere i consumatori verso scelte più consapevoli, stanno adottando un metodo intelligente ed efficace. Per ogni alimento in vendita, hanno inserito un’etichetta che ne stabilisce l’impatto ambientale e, secondo un sondaggio internazionale svolto da Carbon Trust, un’azienda no-profit che si occupa di sviluppare piani d’azione che vadano verso un futuro sostenibile, circa ⅔ dei consumatori hanno compiuto acquisti più ragionati nel momento in cui questi dati erano correttamente e chiaramente indicati, preferendo anche il consumo di agricoltura biologica, locale e di stagione. Così facendo, una famiglia arriverebbe a risparmiare fino a 1000 kg di anidride carbonica l’anno.