Rapporto Ecomafia 2022: i reati ambientali sono poco meno di quelli del 2021, ma restano ancora numerosi

Il rapporto Ecomafia 2022 offre un quadro della situazione italiana in materia di lotta e contrasto alla criminalità di carattere ambientale. Scende di poco il numero di reati, ma rimane comunque sopra i 30mila annui.
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Francesco Castagna 16 Dicembre 2022

È uscito come ogni anno il nuovo rapporto Ecomafia, nel 2022 c'è una breve flessione dei reati ambientali, ma anche quest'anno la quota non scende sotto i 30mila. Tra questi 9.490 sono reati che si verificano nel ciclo del cemento illegale, poi per numero ci sono quelli che riguardano la gestione e lo smaltimento dei rifiuti (8.473). Più di 6.000, per la precisione 6.215 sono i crimini commessi contro la fauna.  Boom di reati contro il patrimonio boschivo e storico-culturale.

I dati riferiti al 2021 mostrano come nel nostro Paese le ecomafie siano ancora troppo libere dal controllo della giustizia. Criminalità ambientale, economica e organizzata hanno creato negli anni una vera e propria rete in cui gli italiani perdono fondi e risorse, oltre che il loro patrimonio ambientale che viene continuamente minacciato da queste attività.

Il rapporto

Con un totale di 30.590 illeciti, l'Italia viaggia a una media di quasi 84 reati al giorno. Immagina che ogni ora vengono commessi circa 3,5 reati di questo tipo. La notizia positiva è che rispetto agli anni precedenti le autorità sono riuscite a far crescere il numero degli arresti, che secondo i dati toccano quota 368, circa il 12% rispetto al 2020.

Gli illeciti amministrativi contestati invece sono 59.268, questo vuol dire che nella nostra macchina amministrativa vengono commessi in media 162 illeciti al giorno, ovvero 6,7 ogni ora. Non basta l'inserimento in Costituzione dell'ambiente e della tutela del paesaggio e della biodiversità, questi dati raccontano uno scenario in cui ogni ora, tra illeciti e reati, vengono commessi almeno 10 violazioni di carattere ambientale.

Non si arresta nemmeno il fenomeno della corruzione, che anzi facilità questo tipo di reati. Dal 16 settembre 2021 al 31 luglio 2022 ci sono state 115 inchieste per reati ambientali. Dai dati di Legambiente emerge che sono state arrestate in questo arco di tempo 664 persone, 709 quelle denunciate e 199 i sequestri. Nota positiva: quest'anno si è dimezzato il numero di comuni sciolti per mafia, che passa da 14 nel 2021 a sette nel 2022. Ma il guadagno per queste associazioni criminali non sembra diminuire, anzi, il fatturato per gli ecomafiosi nel 2021 è stato di 8,8 miliardi di euro.

"È fondamentale non abbassare la guardia nei confronti degli ecocriminali, ora più che mai visto che sono stati assegnati i primi finanziamenti dei bandi del PNRR, molti altri ne verranno aggiudicati nel prossimo futuro, e presto si apriranno i tanti cantieri dell’agognata transizione ecologica", ha detto Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente.

Intanto, se non lo sapevi, in Europa è in corso una discussione che riguarda l'introduzione di una nuova direttiva per i crimini ambientali, in modo da inasprire le pene. Proprio a tal proposito Legambiente chiede la modifica dell'art. 10 bis della legge 120 del 2020, che si occupa delle "semplificazioni in materia di demolizione di opere abusive", per dare ai prefetti il potere di intervenire sugli abbattimenti.

Da segnalare per la sua importanza, il fatto che soltanto nei primi nove mesi del 2021 i rifiuti sequestrati sono il doppio di quelli del 2019. Questo è quanto emerge dal focus “Ecomafia senza confini". I tipi di rifiuti bloccati alle frontiere riguardavano materiale plastico e Raee nel 2020, mentre nel 2021 sono stati fermati rifiuti metallici e plastici.