Regionali Lazio, parla Rocca: “Rivoluzioniamo il trasporto pubblico e le infrastrutture che collegano Roma alle province”

Per le elezioni regionali del 2023 Ohga ha coinvolto i candidati delle diverse forze politiche, per approfondire i loro punti dei programmi elettorali. Insieme a Francesco Rocca abbiamo discusso i punti green del suo programma.
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Francesco Castagna 10 Febbraio 2023

Terminata la tornata elettorale delle scorse elezioni politiche del 25 settembre 2022, che abbiamo seguito con la rubrica "Che Ambiente Votiamo", le forze politiche si trovano ad affrontare il primo banco di prova post-elettorale.

Le Regioni che andranno al voto nel 2023 sono quattro: Lazio, Lombardia, Molise e Friuli Venezia Giulia. Per le prime due ci si prepara alla sfida già il prossimo 12-13 febbraio, mentre per Molise e FVG probabilmente il voto sarà accorpato con il giro di elezioni amministrative 2023.

Il centrodestra, composto principalmente da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Coraggio Italia corre anche questa volta unito, esprimendo un candidato unico sia nel caso della Lombardia che del Lazio. Per le opposizioni la situazione è leggermente differente, complice anche la volontà da parte del Movimento 5 stelle e del Terzo Polo di volersi pesare nelle Regioni in cui hanno più consenso, corrispettivamente nel Lazio e in Lombardia.

Le opposizioni non correranno divise, ma le alleanze cambiano a seconda della Regione. Nel Lazio il Terzo Polo e il Partito Democratico hanno candidato Alessio D'Amato, ex assessore alla Sanità della giunta Zingaretti, il Movimento 5 Stelle, in alleanza con Sinistra Italiana, ha candidato Donatella Bianchi. Il centrodestra invece ha scelto l'ex Presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca.

Per la Lombardia la situazione si ribalta, il M5S di Conte stringe un patto di alleanza con il PD, insieme candidano Pierfrancesco Majorino. Per il centrodestra si ricandida Attilio Fontana, già presidente di Regione, mentre il Terzo Polo, questa volta in solitaria, ha scelto come candidata Letizia Moratti.

Abbiamo contattato Francesco Rocca, candidato per il Centrodestra, per approfondire i punti green del suo programma.

Sui trasporti lei ha già detto che “Sono la grande priorità. E’ un tema che non solo è legato ala dignità dei nostri pendolari, ma anche per la nostra economia”, e poi ha parlato della Roma-Ostia Lido.
Come ha intenzione di potenziare una linea così importante per i cittadini del Lazio? Da dove prenderebbe i fondi?

L’efficienza e la qualità del Trasporto pubblico hanno un’incidenza fondamentale sulla qualità della vita dei cittadini. Il numero di pendolari nella nostra regione è altissimo: c’è chi si sposta per motivi di lavoro, chi per studio. Ogni giorno si riversano nella Capitale circa 800mila pendolari. Molti si muovono in auto con ovvie conseguenze di impatto su ambiente, traffico, tempi di percorrenza, parcheggi e vivibilità. Il trasporto pubblico regionale va rivoluzionato, guardando da un lato all’efficienza e all’ottimizzazione delle risorse, dall’altro alle necessità di chi lo utilizza. La Roma-Lido spesso sembra un carro bestiame, con i passeggeri stretti come sardine.

Tutto ciò è indecoroso. Ogni pendolare, prima di essere un utente che paga il biglietto e ha diritto a un servizio all’altezza, è una persona con la sua dignità. E nelle gestione dei trasporti regionali negli ultimi dieci anni la dignità delle persone è stata dimenticata. Tra i primi provvedimenti della Regione ci sarà un confronto con FS sul progetto presentato per la chiusura dell’Anello ferroviario di Roma nella tratta Valle Aurelia-Tiburitina. Il Gruppo Fs ha destinato al Lazio 8,6 miliardi da investire fino al 2031 e gli interventi da realizzare vanno pianificati subito. Il raddoppio della Roma-Cesano-Viterbo non può più aspettare.

E le altre province della Regione? Cosa ha in mente per collegarle meglio con il loro capoluogo, Roma, nonché la Capitale?

Le infrastrutture sono prioritarie. Il Lazio, infatti, è diventata una regione romanocentrica. Ciò mortifica le province, abbandonate a loro stesse. Ci sono alcune opere che vanno immediatamente cantierizzate e che sono già finanziate: Orte-Civitavecchia, Roma-Latina, Cisterna-Valmontone. Strategica è anche la Trasversale Nord, che collegherà il Tirreno e l’Adriatico, migliorando i collegamenti con Rieti.

Manca poco alle elezioni regionali del Lazio. Ma nei programmi non si fa molto riferimento al litorale laziale. Parliamo di 361km di costa, in gran parte in stato di abbandono e molti comuni sciolti per Mafia. Come ha intenzione di riqualificare questo ambiente e arrestare il consumo di suolo con immobili che poi rimangono inutilizzati?

L’economia del blu è fondamentale. Il mare è una fonte di ricchezza straordinaria e può portare crescita e occupazione. Il polo crocieristico, della cantieristica e del turismo, solo per fare alcuni esempi, rappresentano delle eccellenze del nostro territorio che vanno sostenute. Ma questo va fatto coniugando la salvaguardia della fauna, della flora, della costa, puntando sullo sviluppo di settori emergenti e altamente innovativi, come la bioeconomia, l’innovazione e le tecnologie dell’energia generata dal mare, la pesca e l’acquacoltura.

Il Lazio è un territorio bellissimo, girandolo in campagna elettorale però ho imparato a guardarlo anche da altri punti di vista. Questa bellezza deve essere trasformata in ricchezza e per farlo va protetta. La salvaguardia del mare e il ripristino degli ecosistemi marini passa dalla applicazione di tecnologie già esistenti, dai depuratori degli scarichi fognari e industriali alla raccolta e riciclo della plastica, lanciando innovativi sistemi di fornitura di servizi ecosostenibili.

Le molteplici attività e i molteplici settori che afferiscono al mare e alle coste debbono avere l’opportunità di integrarsi e cooperare per ottimizzare e mettere in rete capacità, progettualità e risorse. Questo potrà realizzarsi con l’istituzione della Cabina del Mare, alla quale parteciperanno tutti i soggetti interessati e che sarà finalizzata a un confronto attivo e costante utile a valorizzarne tutti gli aspetti di natura ambientale ed economica.

Anche se ormai il termovalorizzatore è nelle competenze del sindaco di Roma, il prossimo Presidente di Regione dovrà confrontarsi con lui per la stesura del piano rifiuti regionale. Come pensa di muoversi in tal senso? Vorrebbe altri termovalorizzatori? Userà i biodigestori?

L’attuale Piano rifiuti è insufficiente. Ho detto più volte che ne approveremo uno nuovo con l’obiettivo di chiudere il ciclo. Il termovalorizzatore serve, ma da solo non basta. Viterbo non può più essere la pattumiera di Roma. Così come il Lazio non può continuare a pagare altre Regioni per smaltire i propri rifiuti.

Nella raccolta differenziata siamo al diciottesimo posto in Italia. Parlare solo del termovalorizzatore è fuorviante. Va fatto, ma contemporaneamente dovremo aumentare la quota di raccolta differenziata e chiudere il ciclo dei rifiuti. Recupero, riciclo e riuso sono le basi dell’economia circolare. più riusciremo a differenziare. Sulla zona su cui realizzare l’impianto, ripeto quelle che sono le mie perplessità, legate anche a problemi di traffico, ma anche al contesto paesaggistico e alla vicinanza con il Santuario del Divino Amore. Ma su questo sarà il commissario a doversi prendere la responsabilità di decidere.

Il fiume Tevere e l’Aniene sono state vittime della siccità lo scorso anno, come tanti altri bacini idrici in tutta Italia. Cosa prevede il suo programma in materia? Se non dovesse piovere abbastanza come pensate di muovervi? 

Ho partecipato anche a Cop 27 di Sharm el Sheik, combatto da anni contro i cambiamenti climatici. L’associazione internazionale che ho presieduto ha sempre posto come prioritaria la lotta alle mutazioni climatiche. L’agricoltura laziale rappresenta un’eccellenza mondiale e dobbiamo difendere le nostre terre dal cambiamento climatico e dalla siccità con l’implementazione dei bacini idrici e il miglioramento dei sistemi di irrigazione, dando impulso all’agroindustriale come strumento fondamentale per l’innovazione e per la tutela della biodiversità laziale.

Come pensa di intervenire sull’efficientamento energetico delle case della Regione?

E’ necessario pianificare il futuro dell’agevolata andando incontro alla sempre maggiore richiesta di nuovi alloggi da cedere in proprietà, con caratteristiche elevate di efficientamento energetico. La Fondazione Enasarco dispone di circa 500 appartamenti disponibili sull’area territoriale di Roma ed altrettanti a breve torneranno nelle sue disponibilità. La Regione dovrà valutare la possibilità di utilizzare questo patrimonio per far fronte all’emergenza abitativa con formule innovative e agevolate quali il Rent to Buy. L’obiettivo sarà ottimizzare e sfruttare al massimo le cubature già esistenti prima di valutare la necessità di altre nuove costruzioni.