Rifiuti: che cos’è la tariffa puntuale, come viene calcolata e perchè i Comuni iniziano ad approvarla?

Esiste un nuovo sistema di tariffa dei rifiuti che si chiama tariffazione puntuale. Diventa fondamentale per chi fa la raccolta differenziata, in quanto premia i singoli cittadini che non generano rifiuti indifferenziati. Cambia anche il sistema di calcolo della classica Tari. Ecco quale città di recente l’ha introdotta.
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Mattia Giangaspero 21 Aprile 2023

Si tratta di un sistema di tariffazione dei rifiuti che prevede di accorpare le singole utenze corrispondenti a una persona o nucleo famigliare al rifiuto indifferenziato che quel nucleo famigliare produce. Come verrebbe misurato? Verrebbe misurato introducendo una tariffa in parte calcolata in base alla reale produzione di rifiuto conferito da quell'utente.

Che cos'è la tariffazione puntuale dei rifiuti

Con esattezza la tariffa puntuale dei rifiuti, possiamo dire che è un sistema nuovo per la gestione dei rifiuti che ti consente di pagare in base a quanti rifiuti indifferenziati accumuli. Questi rifiuti indifferenziati vengono calcolati tramite una nuova tariffa introdotta.

Come si calcola la tariffazione puntuale

Il sistema non si basa più solo sui metri quadrati dell'immobile e sul numero di occupanti, ma anche su quanti rifiuti indifferenziati sono stati prodotti da ciascuna utenza della casa.

Pro e contro

Proviamo a vedere quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi di questo nuovo sistema

I vantaggi della tariffa puntuale dei rifiuti

  • Rispettare i paletti della sostenibilità in tema rifiuti inseriti dall'Europa nei piani strategici verso il 2050. Riciclo del 55% dei rifiuti urbani entro il 2025 o il riciclo degli imballaggi del 65% entro il 2035 sono tra questi.
  •  Aumentare la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti a livello locale
  •  Migliorare la qualità dei materiali differenziati a livello locale
  •  Ridurre sempre più la quantità di rifiuti prodotti pro-capite
  •  Calcolare l'effettivo costo da pagare in base ai rifiuti accumulati  evitando tariffe non eque
  •  Introduzione di un meccanismo di “premialità”: il cittadino vede premiati i propri sforzi per aumentare la differenziazione dei propri rifiuti e, conseguentemente, riduce la produzione di rifiuto indifferenziato
  •  Questo sistema consente un monitoraggio del servizio offerto dal gestore o dall’ente locale, ancora maggiore
  •  Modificare le scelte di consumo: nei territori che scelgono la tariffa puntuale, la grande, media e piccola distribuzione hanno cominciato a mettere in commercio prodotti con minor presenza di imballaggi superflui. Questo per assecondare l’interesse dei propri clienti a produrre meno rifiuti.

Gli svantaggi della tariffa puntuale dei rifiuti

Non è completamente esatto affermare che con la tariffa puntuale tutti pagano sulla base di quanto prodotto; questo perché alcuni costi restano fissi , come i costi indivisibili (come lo spazzamento) e i costi di servizi presuntivamente addebitati all’utente.

  • Gli enti locali di fatto possono stabilire il sistema tariffario che desiderano, pur restando nelle linee guida definite
  •  La costruzione della tariffa e la determinazione degli svuotamenti obbligatori può essere un punto critico. Tenere alto il numero degli svuotamenti obbligatori garantisce all’ente locale una entrata sicura, ma fa venir meno il concetto stesso di comportamento virtuoso
  • La tariffa puntuale può avere una duplice conformazione, quella di tributo o corrispettivo. Il tributo, riguarda il regime delle entrate tributarie, è fuori campo IVA e risponde alla giurisdizione tributaria. Il corrispettivo riguarda il regime delle entrate patrimoniali, è in campo IVA e risponde alla giurisdizione ordinaria.

Le città che hanno adottato la tariffazione puntuale dei rifiuti

Ultima città ad aver adottato la tariffazione puntuale dei rifiuti è stata Cremona e, precisamente, dal 1° gennaio 2023 è stata attiva. Il 14 aprile la Giunta Comunale ha valutato le tariffe “Tari corrispettiva puntuale” per il 2023 che saranno illustrate il 17 aprile alla Commissione consiliare Bilancio ed il 27 aprile presentate per l’approvazione al Consiglio Comunale. Le dichiarazioni del Comune in merito:

Le tariffe 2023 calcolate, evidenziano una diminuzione rispetto a quelle del 2022 sia per le 35.200 utenze domestiche che per le 3.800 utenze non domestiche in percentuale variabile che dipende dalle caratteristiche dell’utenza (composizione del nucleo familiare e attività svolta dall’impresa).

"Si tratta, pertanto, di un sistema meritocratico che premia chi effettuata una raccolta differenziata attenta. Il che significa avere sempre meno rifiuti indifferenziati, riducendo il numero di vuotamenti annui dei contenitori con microchip. Se si differenziano vetro e barattolame, carta e cartone, plastica e umido in modo corretto, di residuo ne dovrebbe rimanere ben poco."

Come si conteggiano i rifiuti prodotti

Prendendo come esempio sempre il caso di Cremona, il rilevante effetto positivo di questo cambiamento è che, trattandosi non più di un tributo ma del corrispettivo per un servizio ricevuto, il pagamento avverrà a fronte del ricevimento di una fattura, pertanto, le utenze non domestiche potranno detrarre l’IVA del 10%.

Per una utenza domestica, famiglia composta da 3 persone che vive in un appartamento di 100 metri quadrati a fronte di una tariffa 2022 di 198 euro, c'è la possibilità di risparmiare 12 euro annui, fino a 13 svuotamenti annuali del sacco da 60 litri per l'indifferenziato, con una fattura, nel caso di un comportamento virtuoso, quindi, pari a 186 euro annui.

Nel caso in cui la stessa famiglia effettui 21 svuotamenti annui, la fattura raggiunge i 198 euro, cioè lo stesso importo di quella attuale. Nel caso in cui effettui un numero di svuotamenti annui doppio del minimo, pari a 26, allora la fattura sale a 204 euro annui.

Si tratta, quindi, di un sistema progressivo che parte premiando coloro che espongono meno rifiuto residuo, 186 euro per 13 svuotamenti, prevede il mantenimento ai livelli attuali della tariffa, cioè 198 euro per 21 svuotamenti annui, ed arriva fino a 204 euro per 26 svuotamenti e 241 euro per 52 svuotamenti annui (uno alla settimana).

Considerando una utenza non domestica, ad esempio un bar con superficie di 140 metri quadrati, l’utente a fronte di una tariffa 2022 di 2.076 euro, ha la possibilità di risparmiare 189 euro annui, fino a 82 svuotamenti annuali del sacco da 110 litri per l'indifferenziato, con una fattura, nel caso di un comportamento virtuoso, quindi, pari a 1.887 euro annui (al netto di IVA). L'utente continuerà a risparmiare, rispetto alla tradizionale Tari, fino a 160 svuotamenti all'anno.

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