Rigassificatore a Piombino, accordo raggiunto. Sarà ormeggiato al porto solo per tre anni, ma la protesta non si ferma

Durerà tre anni il periodo di ormeggio del rigassificatore ‘Golar Tundra’ nel porto di Piombino. In seguito, Snam dovrà trovare un’altra posizione per la struttura, ritenuta fondamentale dal governo per la sicurezza energetica del nostro Paese. L’accordo trovato ieri dopo settimane di polemiche, che però non sono ancora del tutto finite: sabato i comitati contro la nave metaniera torneranno in piazza nella città toscana.
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Michele Mastandrea 14 Luglio 2022

Compromesso raggiunto. La ‘Golar Tundra', uno delle due navi-rigassificatori acquistate da Snam per conto del governo, verrà alla fine ormeggiata a Piombino. La permanenza nel porto toscano sarà di un periodo non superiore a tre anni. Nel frattempo, Snam dovrà trovare un altro luogo per ospitare la nave metaniera, liberando la banchina della città in provincia di Livorno.

L'entrata in funzione del rigassificatore dovrebbe avvenire il prima possibile, in ogni caso entro e non oltre marzo 2023. Secondo gli studi del Ministero della Transizione Ecologica dovrebbe servire a soddisfare il 6,5% del fabbisogno attuale di gas del nostro Paese.

La scelta di Piombino è stata motivata dal governo con la vicinanza rispetto alla rete di distribuzione del gas: andrebbero infatti costruiti solo 8 chilometri di nuovi tubi per collegare la nave al sistema generale.

La paura di nuovi tagli dalla Russia

Rendere operativo il prima possibile questo rigassificatore sarebbe fondamentale, secondo il governo, per la politica di sicurezza energetica del nostro Paese. A maggior ragione in vista di un inverno in cui è molto probabile aspettarsi decisi tagli nei flussi di gas da parte della Russia.

Ieri Gazprom ha infatti dichiarato di non sapere se il gasdotto North Stream 1, che trasporta metano dalla Russia alla Germania passando per il Baltico, tornerà operativo dopo i dieci giorni di manutenzione che dovrebbero scadere il prossimo 21 luglio.

Le polemiche proseguono

Nelle scorse settimane, il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, aveva però sollevato dubbi sulla sicurezza di un simile impianto, che come noto contiene al suo interno notevoli quantità di materiale infiammabile. L'ormeggio sul porto, dunque nelle vicinanze del centro cittadino, aveva innescato polemiche, spingendo anche il presidente della Regione (nonché commissario governativo sul progetto) Eugenio Giani a chiedere maggiori chiarimenti al governo.

Questi chiarimenti sono arrivati alla fine ieri, con l'accordo raggiunto nel corso di una riunione al Ministero della Transizione Ecologica. Scongiurato il rischio –  temuto dalla popolazione locale – di una permanenza di oltre 20 anni della struttura, grande quasi come tre campi da calcio. Tra le ipotesi per il futuro, quella del trasferimento offshore, al largo della costa toscana.

Non tutto è pacificato però nella città toscana. Il Comune ha annunciato ricorso al Tar contro la decisione del governo, e sabato torneranno in piazza i comitati contro il rigassificatore. La questione, insomma, non è ancora del tutto chiusa.