
Quante volte abbiamo detto che le foreste sono i nostri alleati più preziosi nella lotta contro i cambiamenti climatici per la loro attività di cattura e stoccaggio del carbonio atmosferico? Quante volte abbiamo detto che gli alberi aiutano a purificare l'aria e combattere lo smog, rendendo le città più vivibili? Insomma, ormai dovrebbe essere chiaro che il tema della forestazione, urbana e non, è più che mai attuale e su Ohga ti abbiamo già parlato di diverse iniziative: da Forestami a Milano al Progetto Ossigeno nella regione Lazio, tanto per citare un paio di esempi.
Sempre dall'esigenza di andare incontro agli obiettivi di sostenibilità ambientale nasce un progetto come "Bosco vivo e foreste urbane", presentato da Coldiretti e Federforeste, con cui si propone di piantare sul territorio nazionale 50 milioni di nuovi alberi nei prossimi cinque anni. Come? Usando (anche) le risorse messe a disposizione con il pacchetto Next Generation EU, quello che più comunemente viene definito Recovery Fund. Come si sa, all'Italia dovrebbero arrivare 209 miliardi di euro e un'ampia parte di questi dovrebbe essere destinata alla transizione ecologica (la bozza del Recovery Plan è ancora in fase di discussione).
"Con il nostro progetto vogliamo sostenere non solo lo sviluppo del verde urbano, ma anche la riforestazione nelle aree colpite da catastrofi naturali, come la tempesta Vaia nell'autunno 2018, e non solo", spiega Riccardo Fargione, dell'Area Economica di Coldiretti. "Le linee di attività sono molteplici e coinvolgono principalmente il settore forestale e quello florovivaistico. Quest'ultimo, in particolare, è stato duramente colpito dalla crisi pandemica, e conta circa 27 mila aziende e 200 mila occupati in Italia".
Non a caso, "Bosco vivo e foreste urbane" rientra tra quelli che Coldiretti ha chiamato progetti per il Sistema Paese. "Progetti che portiamo avanti per contrastare le criticità che sono emerse soprattutto in seguito all'emergenza sanitaria", prosegue Fargione. "Un pilastro del progetto è basato sulla valorizzazione del ruolo delle aziende agricole, che hanno un ruolo fondamentale di presidio attivo del territorio. In questo senso sono legate anche alla gestione del patrimonio forestale: possono dare un contributo non trascurabile nel prevenire il fenomeno dell'abbandono delle aree marginali e nel contenere i rischi connessi al dissesto idrogeologico, agli incendi e alle altre forme di impoverimento dei territori. Ciò che mi sento di evidenziare è tutto l'impatto in termini di sostenibilità che il progetto vuole generare. Una sostenibilità a 360 gradi: ambientale, economica e sociale".
Non è finita qui. Tra gli scopi dell'iniziativa c'è anche quello di favorire una filiera 100% Made in Italy per il legno. Il tema della tracciabilità infatti è importante non solo per quanto riguarda i prodotti alimentari, su cui Coldiretti è attiva ormai da tempo; ma anche per contrastare il commercio illegale di legname e di prodotti derivati provenienti dall'estero, che costituisce un problema che ci riguarda molto da vicino.