
Se con l’arrivo della bella stagione ti sei armato di fazzoletti, antistaminici e una buona dose di pazienza, vuol dire che anche tu fai parte di quella enorme fetta di persone che soffre di allergie primaverili.
Nel nostro Paese oggi ci sono più di 18 milioni di persone tra adulti e bambini che appena scatta il 21 marzo – ma spesso anche prima – cominciano a starnutire a raffica, ad avere occhi perennemente arrossati e gonfi, naso colante e gola costantemente chiusa.
La colpa, come sai, è dei pollini, vero degli allergeni rilasciati da graminacee, le betullacee, le cupressacee e parietaria: tutte piante che, nei caldi mesi primaverili, rilasciano nell’aria ingenti quantità di polline che, nei soggetti allergici, può causare disturbi anche molto fastidiosi.
Se soffri di allergia vuol dire che il tuo sistema immunitario, per difendersi da sostanze tendenzialmente innocue come i pollini delle piante, innesca una reazione anomala che produce anticorpi.
Questo processo, definito “sensibilizzazione”, fa sì che a ogni contato con questa determinata sostanza, il sistema immunitario rilasci varie sostanze chimiche, tra cui l’istamina, da cui dipende l’insorgenza dei tipici sintomi dell’allergia.
Siccome l’Italia è ricca da zone geografiche differenti tra loro, ogni stagione è contraddistinta dai pollini e quindi da allergie differenti. La primavera, nelle aree montane e del Nord, porta con sé pollini i delle betullacee come le betulle, appunto, e i noccioli.
Nelle zone mediterranee l’allergia maggiormente diffusa è quella al polline di ulivo o della parietaria mentre nel resto del Paese le persone patiscono più di tutte le graminacee, quindi il polline dell’erba.
Che tu sia allergico alle graminacee, alle betulle o agli ulivi, i sintomi dell’allergia rimangono fondamentalmente sempre gli stessi: variano, semmai, a seconda della quantità di polline con cui entri in contato e alla modalità.
Se dovessi inalare l’allergene, l’allergia ai pollini si presenterebbe con una sintomatologia rinitica, quindi forti e continui starnuti, naso chiuso e colante ma anche disturbi agli occhi, costretti a una lacrimazione copiosa e a un forte senso di bruciore. In molti casi verrebbe coinvolto anche l’apparato respiratorio, provocando casi di asma, respiro corto e sibilante e tosse.
Se ingerissi l’allogene ed entrasse in contatto con le vie aeree inferiori, quindi trachea, bronchi e polmoni, potrebbero insorgere un'asma con comparsa di broncospasmo, dispnea, ovvero la mancanza di aria e un senso di oppressione al torace.
Se invece il polline ti colpisse direttamente la pelle, potrebbe provocare reazioni cutanee come la dermatite o l’orticaria, anticipate da un forte prurito.
Viaggiando nell’aria, i pollini sono inevitabilmente ovunque perciò, come puoi capire, è praticamente impossibile evitarli. Ci sono tuttavia dei comportamenti che puoi facilmente mettere in pratica per cercare di cercare di proteggerti dalle allergie.
Puoi, per esempio, evitare luoghi dove la circolazione di pollini è maggiore come parchi, giardini o boschi e non uscire nelle ore più calde della giornata, in cui la loro concentrazione è più alta.
Un consiglio molto utile è quello di cercare di respirare con il naso: al contrario della bocca, è capace infatti di trattenere parte degli allergeni presenti nell’aria. Così come importante è anche imparare a controllare i calendari pollinici per capire in quale periodo dell’anno la concentrazione di polline è maggiore.
Sebbene memoria di un periodo non troppo felice, anche le mascherine (insieme agli occhiali) possono tornare molto efficace contro le allergie, specialmente quando si utilizzano mezzi a due ruote come le biciclette o le moto perché permettono di ridurre l’inalazione e il contatto dell’allergene con le mucose. In auto, invece, se sei un soggetto allergico dovresti viaggiare con i finestrini chiusi, in modo da lasciare i pollini fuori dall’abitacolo.
Una volta che l’allergia è partita, come si cura? La prima cosa da fare è semplice: devi affidarti a un medico e non al fai-da-te. Non devi quindi recarti in farmacia e farti dare il antistaminico da banco perché la terapia per l’allergia deve essere valutata e decisa dopo un consulto con l’allergologo. Solo lui potrà indicarti il trattamento più corretto per la tua specifica allergia.
Identificati gli allergeni, la terapia potrebbe basarsi sia su farmaci antistaminici sia su spray nasali a base di cortisone (ridurre l’infiammazione scatenata dall’allergia) sia su un percorso di immunoterapia specifica, una sorta di vaccino per indurre il sistema immunitario a tollerare i pollini.
Fonti | Humanitas; Gruppo San Donato