Stiamo perdendo sempre più uccelli: la morte di miliardi di esemplari è la spia della salute del pianeta

Secondo un nuovo studio gli esemplari di metà delle specie di uccelli presenti sulla Terra stanno rapidamente diminuendo, soprattutto nei Paesi più ricchi. A minacciarne la sopravvivenza sarebbero il consumo di suolo, l’inquinamento, i pesticidi e la distruzione di habitat da parte dell’uomo.
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Martina Alfieri 6 Maggio 2022

Tra gli animali che risultano più danneggiati dalle attività umane ci sono certamente gli uccelli, che diventano anche una spia per riconoscere gli effetti della crisi ecologica. Il crescente consumo di suolo e la distruzione di habitat, l’inquinamento e le sempre più frequenti malattie aviarie stanno decimando numerose specie. Secondo un nuovo studio, sulla Terra esistono circa 11.000 specie diverse: il 48% di queste starebbero diminuendo drasticamente, mentre cresce solamente il 6% delle popolazioni.

Gli uccelli rappresentano un gruppo molto efficace per farci sapere di più sulla salute del Pianeta", ha detto il ricercatore Alexander Lees alla Manchester Metropolitan University. “Attualmente stiamo trattando le specie a rischio, ma non stiamo rallentando il flusso di specie che vanno verso l'estinzione".

Con le loro migrazioni e i loro suoni, gli uccelli, per i biologi, sono più facili da monitorare e studiare rispetto ad altri animali. Proprio per questo ci permettono anche di vedere come le attività umane e la crisi ambientale stiano danneggiando la biodiversità: negli ultimi decenni, tra il Nord America, l'Australia e l’Europa sono morti diversi miliardi di esemplari di uccelli.

Secondo lo studio State of the World’s Birds, pubblicato sulla rivista Annual Review of Environment and Resources, nonostante la maggior varietà di specie si trovi nelle regioni tropicali, gli uccelli maggiormente a rischio di estinzione sono quelli che abitano in zone temperate e in Paesi più ricchi. In 50 anni, principalmente a causa dell’uomo, il solo Nord America ha perduto circa 3 miliardi di uccelli. Tra le cause principali di morte ci sarebbero, ad esempio, i pesticidi utilizzati per l'agricoltura.

Per valutare i livelli di pericolo che minacciano le diverse specie, i ricercatori hanno utilizzato dati forniti dai singoli Paesi e informazioni contenute nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Le specie più a rischio sono quelle di grandi dimensioni, e che impiegano più tempo per riprodursi, come gli albatros, le gru e i pappagalli.

Secondo gli autori dello studio, la strada da percorrere per tutelare gli uccelli è quella di operare impedendo il degrado degli habitat: “Dalla protezione del territorio alle politiche che sostengono un uso sostenibile delle risorse, tutto dipende dalla volontà dei governi e della società di vivere fianco a fianco con la natura condividendo il nostro Pianeta".