Se raccogli rifiuti entri gratis ai musei della Capitale: il racconto del team di ‘Giochi da non rifiutare’

Un progetto vincente, di un team di ragazzi under 20, che incentiva la raccolta di rifiuti nella capitale. Più strade ripulisci dall’immondizia più accessi gratuiti avrai al museo. Il racconto di Giochi da non rifiutare.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Mattia Giangaspero 7 Febbraio 2023
Intervista a Claudia Gemma e Irene Casariu Vincitrici dell’hackaton “Women Empowerment”, organizzato da GenQ, con "Giochi da non rifiutare"

Quante volte negli ultimi anni hai sentito parlare del problema rifiuti a Roma? E se ti dicessi che quest’emergenza può essere risolta grazie all’idea di un team di ragazzi under-20? Da un lato si aiuta il Comune della Capitale a gestire la raccolta dei rifiuti, dall’altro si spinge i cittadini a rispettare maggiormente le aree pubbliche, invogliando loro a ripulire le strade dall’immondizia. Come?

Questo team di ragazzi ha avuto un’idea originale. In cambio della raccolta dei rifiuti fatta, verrà offerto l’accesso gratuito ai musei della Capitale. Il progetto è stato chiamato "Giochi da non rifiutare", e lo scorso dicembre, ha vinto l’Hackaton “Women Empowerment, organizzato da GenQ, associazione no-profit impegnata nella lotta alla disparità di genere e nella creazione di una società più inclusiva. Questo evento è stato possibile realizzarlo anche grazie alla collaborazione fatta con Needs, associazione di rappresentanza delle startup e imprese di servizi 2.0. All’evento hanno preso parte 30 persone e alla fine l’idea vincente che ha convinto di più chi ha organizzato l’evento è stata proprio “Giochi da non rifiutare”. Il team di ragazzi si compone di: Irene Casariu, Claudia Gemma, Alessia Proietti D’Ascaneo, Leonardo Marinangeli e Ludovica Santambrogio.

parco-degli-acquedotti

Come funziona Giochi da non rifiutare?

Tutti i partecipanti avranno a disposizione 20 sacchetti e 3 mezzi per la raccolta rifiuti: ogni singolo sacchetto dovrà essere completamente pieno prima  che venga gettato.

In questo modo chi raccoglierà più rifiuti avrà diritto a una tessera, la MIB Card, che garantirà l’accesso gratuito a tutti i musei di Roma, (include anche la possibilità di un accompagnatore a scelta). La prima data prevista per la prima giornata di raccolta rifiuti sarà nel mese marzo. Per quanto riguarda la partecipazione, sarà aperta a tutti i cittadini, che potranno iscriversi attraverso un portale online dedicato.

Roma si doterà di cassonetti interattivi. Dei cassonetti sperimentali che consentano, attraverso la raccolta dei rifiuti, di organizzare delle gare a tema che abbiano come scopo la pulizia delle strade di Roma.  L’idea alla base diGiochi da non rifiutare poggia sull’efficacia della gamification, ossia dell’utilizzo del gioco in contesti non ludici per raggiungere obiettivi sociali. Dunque, unendo questi due aspetti, il team ha pensato alla collocazione di questi cassonetti in zone strategiche del Parco degli Acquedotti e l’organizzazione di giornate dedicate alla sfida di raccolta rifiuti.

Ohga ha voluto contattare due ragazze del team vincitore, Irene Casariu, Claudia Gemma, per farsi raccontare meglio dove questo progetto si vuole collocare, anche in un contesto sociale più ampio.

Volevo chiedervi un breve racconto di quella che è stata quest’esperienza, anche con le altre ragazze e ragazzi del team.

Irene: "Io sono una 16enne e frequento il terzo anno dell’Istituto tecnico per il Turismo. Non sapevo cosa fosse un Hackathon, non sapevo cosa dovessi fare, ma ci sono andata; sono contentissima di averlo fatto. Ho conosciuto tantissime persone, ho imparato cose che non avevo mai neanche sentito, ho avuto la possibilità di confrontarmi con ragazzi più grandi di me."

Spesso i più piccoli vengono considerati meno quando esprimono un loro pensiero, ma questo problema nel mio team non c’è mai stato. C’è da subito stata collaborazione e sintonia nel lavoro.

"Il gruppo è stato sempre monitorato dalla nostra mentore, Sara Matassoni, che ci ha aiutati a scoprire cosa fosse una policy e come utilizzare al meglio gli open data. Grazie al tempo trascorso insieme per sviluppare il nostro progetto, è nata un'amicizia fra tutti noi."

Claudia: Sono arrivata all'Hackathon quasi per caso, attraverso i ragazzi con cui sto studiando su Start2impact. Non sapevo cosa aspettarmi; era la prima volta che partecipavo ad un evento simile. Ho molto apprezzato le storie degli ospiti presenti. Ci hanno dato la giusta carica per iniziare la gara."

È stato bello confrontarsi con gli altri componenti del gruppo, quattro ragazze ed un ragazzo, tutti che vivevano periodi di vita differenti: chi al liceo, chi all'università e chi già nel mondo del lavoro.

"Avere un obiettivo da raggiungere in poche ore ha reso molto semplice rompere il ghiaccio e diventare subito coesi. Abbiamo iniziato a scambiarci idee e dividerci i compiti, cooperando fino ad ottenere il progetto presentato."

Come vi è venuta l’idea di questo progetto che avete presentato. E anche come l’avete scelta tra altri progetti a cui avete pensato.

Durante l’Hackathon ci sono stati presentati quattro problemi principali che riguardano la città di Roma: i mezzi pubblici affollati, l'inquinamento dell'aria, il problema dei rifiuti e le strade piene di buche. Lo scopo era di pensare ad una soluzione a questi disagi attraverso lo studio degli open data messi a disposizione dal comune di Roma Capitale. Arrivare al progetto finale non è stato semplice, volevamo fare qualcosa di realizzabile, che venisse realmente presa in considerazione, calibrando soldi da spendere ed impatto sul problema."

Abbiamo quindi poi pensato di fare un qualcosa che avrebbe aiutato la città, ma con il coinvolgimento dei diretti interessati, i cittadini. Siamo noi abitanti che viviamo in una città bellissima ma allo stesso tempo sporca, quindi se nessuno è riuscito a risolvere questo problema perché non farlo direttamente noi?

"Abbiamo deciso di fare il gioco al Parco degli Acquedotti dato che è un bellissimo parco, molto frequentato, dove si possono praticare svariate attività ma sfortunatamente molto sporco.  A questo punto, speriamo che il Parco degli Acquedotti sia solo il primo di tanti altri posti dove si svolgerà l’evento."

Una domanda per il nostro ambiente. Cosa credete che sia necessario fare per primo per salvaguardare di più la natura e la sua biodiversità. Come affrontereste la lotta al cambiamento climatico?

Irene: Io credo che serva solo una cosa, l’educazione. Se ognuno di noi, nel suo piccolo, fosse attento negli atteggiamenti che assume, ad oggi non saremo qui a parlare di riscaldamento globale.

"Ciascuno di noi dovrebbe assumere la diligenza di un buon padre di famiglia prima di gettare una bottiglietta per terra o prendere la macchina per un breve tragitto percorribile a piedi. Ci sono e ci saranno sempre persone disinteressate ma almeno coloro che si lamentano di questa circostanza devono iniziare ad assumere un comportamento adeguato a salvaguardare la nostra Terra."

Claudia: "Il cambiamento climatico e l'estinzione di massa sono due realtà che ci dovrebbero spaventare ancora di più di quel che stan già facendo. Credo bisognerebbe cambiare il modo di vivere alla base. Il consumismo sfrenato, la produzione di plastica, gli allevamenti intensivi, produciamo troppi rifiuti… Questi sono tutti problemi sui quali bisogna lavorare. Problemi così grandi che vanno affrontati su più fronti, leggi nazionali ed internazionali; sensibilizzazione e responsabilizzazione."

Quando il problema è di tutti, per assurdo sembra che la responsabilità sia di nessuno. Bisognerebbe lavorare proprio su questo.

Anche il Comune di Roma ha elogiato il vostro progetto e vorrebbe finanziarlo, ne avete già parlato?

Certamente, siamo contentissimi di questo. Quando il nostro progetto è stato il vincitore dell’Hackathon non ci credevamo neanche, e ora il Comune di Roma ci aiuta a realizzarlo! Abbiamo avuto occasione di parlare con l’amministratore Unico di Zètema, un’azienda strumentale capitolina che opera nel settore della cultura.

"L’amministratore Simone Silvi è stato da subito contento del nostro progetto e felice di aiutarci a realizzarlo fornendoci le Mib Card, per visitare i musei, che avevamo richiesto. Abbiamo avuto inoltre l’onore di confrontarci con il Consigliere comunale Riccardo Corbucci che ci ha offerto la possibilità di partecipare ad una riunione con la Commissione dell’innovazione del Comune. È stato proprio il Consigliere a creare un gruppo di persone che possano lavorare al fine di creare questo evento nel migliore dei modi."

 Perché collegare la raccolta dei rifiuti ai musei gratis. Che messaggio avete voluto e volete lanciare?

"Siamo partiti da un concetto base della comunicazione, l'efficacia del sì. È meglio premiare le persone perché stanno facendo qualcosa di giusto, piuttosto che far loro sentire che stanno sbagliando. Il nostro scopo è coinvolgere più gente possibile e abbiamo pensato che con un premio le persone sarebbero state più vogliose a partecipare. Abbiamo scelto di offrire ai vincitori la carta musei dato che può interessare tutti, indipendentemente dall’età. La regola fondamentale di “Giochi da non rifiutare” è che tutti possono partecipare e dovevamo trovare un premio per l’interesse di tutte le generazioni. Abbiamo legato il nostro premio ai musei, perché l'arte è inclusiva e affascinante ad ogni età."

Roma è rinomata grazie al fantastico patrimonio artistico-culturale che la caratterizza, quindi quale premio migliore se non visitare anche i beni culturali che la città possiede ma che non sono gratuiti?