Sfattoria degli Ultimi, dietrofront del Tar del Lazio: gli animali non potranno essere abbattuti fino al 12 settembre

Il giudice del Tar del Lazio ha emesso un nuovo decreto che, di fatto, ribalta quanto fin qui deciso. Tutti gli abbattimenti sono sospesi fino al 12 settembre, data in cui è fissata la collegiale. L’Asl Roma 1 fino a quel giorno potrà solamente monitorare la situazione e prescrivere tutte le misure precauzionali e le soluzioni di natura tecnica per consentire la salvaguardia degli animali e il loro isolamento.
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Kevin Ben Alì Zinati 19 Agosto 2022

Salvi, almeno fino al 12 di settembre. È una vittoria a metà, è vero, ma la certezza è piena: fino a quella data gli animali della Sfattoria degli Ultimi resteranno al sicuro e nessuno potrà toccarli, nemmeno l’Asl Roma 1.

L’ennesimo decreto del Tar del Lazio ha sparigliato nuovamente le carte sul tavolo e di fatto ha ribaltato quanto deciso solamente poche ore fa quando il giudice aveva ribadito la sospensione dell’abbattimento dei suini e dei cinghiali del rifugio ribadendo però l’autonomia dell’Azienda Sanitaria Locale nel compiere altre analisi ed eventualmente procedere con l'abbattimento.

Oggi invece è arrivato il dietrofront. Gli oltre 130 animali della Sfattoria degli Ultimi non potranno essere abbattuti almeno fino al 12 settembre, data in cui il collegio del tribunale regionale sarà chiamato a decidere definitivamente sulla sospensiva del provvedimento di abbattimento.

Il nuovo decreto del Tar pubblicato oggi chiarisce in sostanza quanto era già stato disposto in precedenza, annulla di fatto il primo provvedimento di abbattimento, datato 8 agosto, e sottolinea non solo che gli abbattimenti non possono essere autorizzati ma impone all’Asl di confrontarsi con la titolare della Sfattoria, Paola Samaritani, e con le associazioni che stanno lavorando al loro fianco per garantire con adeguate prescrizioni tecniche la salvaguardia degli animali.

Secondo le ultime disposizioni, in sostanza, l’Asl potrà solamente monitorare la situazione e prescrivere tutte le misure precauzionali e le soluzioni di natura tecnica per consentire la salvaguardia degli animali e il loro isolamento.

“Un vero e proprio «ribaltone» rispetto all'ultimo decreto che prescriveva il monitoraggio ed eventualmente l’abbattimento” ha commentato l’Oipa, tra le associazioni in prima linea accanto al rifugio di via Arcore a Roma.

Attraverso il legale Giuseppe Calamo, che sta rappresentando Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa e Tda, le associazioni hanno poi fatto sapere di aver scritto al Commissario Straordinario per la lotta alla Peste Suina Angelo Ferrari, alla Regione Lazio e al Comune di Roma, chiedendo di partecipare al tavolo tecnico.

Un incontro che, secondo quanto è emerso nelle ultime ore poi confermato anche dagli stessi volontari della Sfattoria, dovrebbe aver luogo nei primi giorni del mese di settembre.