Il destino della Sfattoria degli Ultimi è in mano all’Asl Roma 1, l’Oipa: “L’abbattimento però solo in caso di accertato focolaio di peste suina”

Nella giornata di ieri il Tar del Lazio ha emesso un ulteriore decreto che riconferma la sospensione dell’ordinanza di abbattimento e, allo stesso tempo, ribadisce l’autonomia dell’Asl Roma 1 nell’effettuare le analisi ed eventualmente procedere con l’abbattimento degli animali in caso di un focolaio di peste suina accertato. Abbiamo provato a fare chiarezza sugli ultimi aggiornamenti della vicenda insieme a Claudia Taccani, avvocato dell’Oipa.
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Kevin Ben Alì Zinati 18 Agosto 2022
In collaborazione con Claudia Taccani Avvocato Oipa

Ora tutto dipende dall’Asl Roma 1. Che potrà decidere se sottoporre gli animali ad ulteriori analisi per confermare – o scongiurare – l’effettivo rischio di peste suina africana oppure, in caso di accertato focolaio, se dare il via libera al loro abbattimento.

È questo il senso dell’ultimo decreto del Tar del Lazio, arrivato ieri come un fulmine a ciel sereno a scombussolare la serata della Sfattoria degli Ultimi.

Il rifugio romano sta lottando da giorni per difendere la vita di cinghiali e suini potenzialmente a rischio PSA e, come ti abbiamo già raccontato, contava sul penultimo decreto del Tar provare a salvare i 130 animali accolti all’interno delle proprie strutture.

Concedendo tre giorni di tempo per presentare la documentazione a supporto del “rischio zero”, il giudice aveva di fatto messo gli animali al sicuro dall’abbattimento almeno fino al 14 settembre, data in cui si sarebbe tornati in tribunale per ridiscutere la sospensiva.

Poi però è arrivata quest’ultima decisione, che ha spinto Emanuele Zacchini, volontario e portavoce del rifugio, ad alzare la voce sui social chiedendo – pretendendo – una risposta politica. “Visto che non riusciamo a comprendere esattamente quale sarà il prossimo passo della ASL – ha commentato in un comunicato stampa diffuso in formato video su Instagram che trovi qui sotto – dobbiamo pretendere una risposta politica da parte di Zingaretti, presidente della Regione Lazio e che il sindaco di Roma spenda due parole per noi. Ci sono centinaia di migliaia di persone che hanno a cuore questi animali”. 

Che cosa sta succedendo, dunque?

L’ultimo decreto da parte del giudice del Tar del Lazio, in sostanza, ha ribadito la sospensione dell’abbattimento degli animali. Tuttavia ha lasciato aperta la possibilità da parte dell’Asl di fare tutte le valutazioni del caso ed eventualmente di procedere con l’abbattimento a prescindere dalla documentazione che le parti avrebbero dovuto presentare entro oggi.

“La Asl ha la competenza legale di comprendere se ci sia l’effettiva sussistenza della pesta suina africana all’interno del rifugio e l’eventuale pericolo connesso. Se venisse accertato un focolaio, a quel punto, purtroppo, come prevede la normativa, potrebbe procedere con gli abbattimenti ci ha spiegato Claudia Taccani, avvocato dell’Oipa, una delle associazioni intervenute in aiuto del rifugio insieme ad Enpa, Leal, Leidaa, Lndc e Tda.

Attenzione, però. “Il Tar con questo ulteriore decreto ha ribadito la competenza ASL ma non ha dato il via libera diretto all’abbattimento di tutti gli animali”. Ad oggi resta un’eventualità, concreta ma non ancora definita.

Di certo non basta il potenziale rischio di contagio e diffusione della malattia. Anche perché, ci ha anticipato l’avvocato Taccani, la perizia che Oipa ha richiesto ai proprio tecnici sugli standard di sicurezza del rifugio avrebbe dato parere favorevole: "La struttura dal punto di vista della biosicurezza si è premunita con accorgimenti tecnici e buone misure. Nelle prossime ore presenteremo la documentazione al Tar”. 

L’Asl, ha precisato l'avvocato, potrebbe procedere con l’abbattimento solo nel caso in cui trovasse un accertato focolaio di peste suina.

La Sfattoria, Oipa e tutte le associazioni stanno comunque lavorando per consegnare al Tar la documentazione necessaria entro la giornata di oggi: la prova, insomma, che gli animali stanno bene e che la situazione è apparentemente sotto controllo”.

Nel frattempo, il giudice del Tar del Lazio ha confermato la prossima tappa “ufficiale” per la Sfattoria, quella del 12 settembre (anticipata rispetto a quella precedente individuata per il 14 settembre).

In quel giorno, il collegio del tribunale regionale dovrà decidere sulla sospensiva del provvedimento di abbattimento. "Dal momento che il giudice ha lasciato la possibilità all’Asl di fare accertamenti, è chiaro però che se venisse riscontrato un focolaio, le autorità potrebbero legittimamente procedere con l’abbattimento degli animali. Siamo fiduciosi però che tutto andrà per il meglio” ha concluso l’avvocato Taccani, aggiungendo che nel frattempo si sta lavorando "anche sul piano istituzionale, confidando che a breve verrà indetta una riunione con il Ministero, il Commissario Straordinario per la PSA , ASL Roma 1 e gli Enti di competenza per trovare una soluzione. Ringraziamo l’avvocato Giuseppe Calamo dello Studio Curtis Mallet Prevost Colt & Mosle LLP, che sin da subito ci ha supportato nel procedimento amministrativo per tutelare gli animali oggetto del provvedimento di abbattimento".