Siccità, allarme solo rinviato. Cosa aspettarci dall’estate se continuerà a piovere così poco?

Mesi e mesi di siccità sono stati interrotti dalle brevi precipitazioni degli scorsi giorni. Ma in vista di un’estate torrida e poco piovosa, sulla linea di quelle degli scorsi anni, ha senso immaginarsi le conseguenze di questo prolungato stato di siccità in vista dei prossimi tempi. Soprattutto l’agricoltura, e quindi i prezzi finali dei beni alimentari, rischiano di essere interessate. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Bazzana, Responsabile Economico di Coldiretti.
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Michele Mastandrea 8 Aprile 2022
In collaborazione con Lorenzo Bazzana Responsabile Economico di Coldiretti

Non si ferma l'allarme siccità. Come avrai notato, dopo qualche giorno di pioggia, il clima del nostro Paese – soprattutto al Nord – è tornato in linea con quello degli ultimi mesi. Uno scenario ormai noto, e infatti ti abbiamo già parlato dei rischi dovuti alla siccità, così dell‘ipotesi di razionamenti che per un periodo sembrava diventare possibile.

La mancanza di precipitazioni, che ha avuto effetti notevoli sulla portata d'acqua di fiumi e laghi, rischia però di prolungarsi per molto tempo. Con conseguenze in particolare sull'agricoltura, che è dipendente dalle risorse idriche per i processi di irrigazione dei campi. Alle porte potrebbe esserci una stagione estiva torrida, simile a quelle degli ultimi anni.

"Prendiamo atto che queste precipitazioni degli ultimi giorni hanno quantomeno moderato la situazione. Non sono state grandi piogge, non abbiamo recuperato il deficit idrico, però nella sostanza hanno aiutato lo stato delle colture in atto e le semine che si devono fare adesso", spiega Lorenzo Bazzana, Responsabile Economico di Coldiretti. "Quantomeno il terreno è stato bagnato, anche se alcune grandinate e gelate registrate in altri territori hanno creato situazioni che pregiudicheranno parte della produzione", aggiunge.

La situazione dei fiumi e dei laghi rimane però critica. E a complicare la situazione per quanto riguarda l'agricoltura c'è anche il fatto che per irrigare è necessario anche l'utilizzo di prodotti energetici come il gasolio, i cui prezzi sono attualmente alle stelle. Per Bazzana è praticamente scontato "un aumento dei prezzi di produzione e una contemporanea riduzione dei raccolti", dato che l'acqua "non sarà sufficiente per tutte le irrigazioni necessarie". Su questo Coldiretti è favorevole "al provvedimento di sblocco del fotovoltaico sui tetti preso recentemente dal governo". Azione che va nella direzione giusta "perché aiuta a produrre nuova energia senza consumare suolo".

Conseguenza inevitabile degli scorsi mesi di siccità sarà il rialzo nei prossimi tempi dei prezzi dei beni alimentari. "In agricoltura, in qualunque passaggio produttivo servono energia, uso di mezzi di trasporto, imballaggi. Tutte cose il cui prezzo è aumentato, e dove di conseguenza si verificheranno tensioni sui prezzi", è sicuro Bazzana.

Ma cosa succederà se si dovesse proseguire ancora per settimane sulla falsariga degli ultimi mesi? Come arriveremo alla prossima estate? Per Bazzana, bisogna sottolineare come si sia avuto a causa di questo autunno-inverno anomalo "un deficit idrico di almeno tre mesi, che in alcuni casi ha portato a una riduzione del livello di laghi e fiumi molto importante". Questo deficit idrico, prosegue, "non crediamo possa essere recuperato a breve. Nel breve periodo ci saranno situazioni di carenze d'acqua per l'irrigazione".

Serve dunque agire in fretta sulla situazione. Distinguendo tra azioni di breve respiro breve e azioni strutturali, che invece hanno tempi più lunghi. Per Bazzana, in merito alle conseguenze per l'agricoltura della siccità e dei rincari "serve intervenire subito sui costi di produzione, a partire di quelli dei prodotti energetici. Va sottolineata la difficoltà a comprare fertilizzanti o prodotti come vetro, carta e plastica, il cui prezzo è molto aumentato".

Per quanto riguarda invece il tema di lungo periodo legato all'acqua "noi abbiamo di recente presentato un progetto per aumentare la raccolta idrica. Magari in tre mesi non piove mai, e poi in tre giorni scende l'acqua di tre mesi. Noi dobbiamo avere la capacità di trattenerla", spiega Bazzana. Per l'economista di Coldiretti serve dunque "realizzare una rete ulteriore di invasi, che utilizzi ad esempio le cave dismesse" Aumentare dunque i bacini di raccolta, "ma senza consumare ulteriore suolo". Per fare in modo che sul lungo periodo la siccità possa fare meno danni di oggi.