Sindrome della vena cava superiore: i sintomi e la cura di questo problema

La sindrome della vena cava superiore è un insieme di sintomi che si verificano quando questo tronco sanguigno risulta ostruito, del tutto o solo in parte, riducendo così l’afflusso di sangue al cuore. La causa all’origine è un trombo, che a sua volta può essere provocato dalla presenza di un tumore. Proviamo a capire meglio.
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Valentina Danesi 23 Aprile 2023
* ultima modifica il 06/06/2023

Hai mai sentito parlare della sindrome della vena cava superiore? Si tratta di una patologia provocata dall'ostruzione della vena cava superiore, appunto, cioè il vaso sanguigno che trasporta il sangue ricco di anidride carbonica dalle aree periferiche superiori del tuo corpo, fino al cuore, che poi si occuperò di mandarlo ai polmoni per raccogliere nuovo ossigeno. L'ostruzione di questo vaso può avvenire, ad esempio, a causa di una trombosi e come potrai immaginare si tratta di un problema molto serio e per il quale è importante intervenire tempestivamente. Vediamo quali sono le possibili cure per la sindrome della vena cava superiore.

Sindrome della vena cava superiore

Cos’è

La vena cava superiore, come dice il nome stesso, è un tronco venoso che raccoglie il sangue che proviene dalle zone superiori del tuo organismo, come la testa, gli arti superiori o alcuni organi del torace. Si tratta di sangue ricco di anidride carbonica e che deve quindi essere ossigenato di nuovo. La vena cava superiore lo trasporta quindi fino al cuore e da qui, sarà pompato verso i polmoni.

La vena cava superiore quindi gestisce il ritorno venoso del sangue dalle aree che si collocano sopra il diaframma. All'opposto, la vena cava inferiore si occupa allo stesso modo della seconda metà del tuo corpo.

Cos'è quindi la sindrome della vena cava superiore? È un insieme di sintomi che si verificano quando questo tronco sanguigno risulta ostruito, del tutto o solo in parte, riducendo così l'afflusso di sangue al cuore.

Le cause

La causa del restringimento della vena cava superiore è principalmente la formazione di trombi, ovvero coaguli di sangue che possono ostruire il flusso. Questo può essere dato, ad esempio, dalla presenza di un tumore che infiltra la parete del vaso. La quasi totalità dei casi, però, è rappresentata da pazienti già affetti da alcuni tumori maligni del mediastino, come il carcinoma polmonare a piccole cellule, da linfoma non-Hodgkins e da tumori che hanno dato origine a metastasi.

Ci sono poi, anche se meno comuni, alcuni fattori che potrebbero contribuire alla formazione di trombi:

  • fili di pacemaker
  • cateteri intravascolari semipermanenti
  • terapie antibiotiche a lungo termine
  • chemioterapia.

I sintomi

Ecco una lista di sintomi associati alla sindrome della vena cava superiore che ti possono far dubitare di soffrire di questa patologia:

  • edema del collo
  • edema unilaterale o bilaterale del braccio
  • vene dilatate del torace
  • mancanza di respiro o difficoltà nel respirare
  • cambiamento del tono di voce
  • cefalea.

La diagnosi

Di solito, di fronte ai sintomi che ti abbiamo elencato nel paragrafo precedente, il medico del pronto soccorso ti prescriverà esami di imaging, ovvero quegli accertamenti che permettono di avere una visione chiara dello stato delle vene e del cuore e del funzionamento dell'intero sistema cardiovascolare:

  • ecografia delle vene
  • radiografia,
  • TC e risonanza magnetica
  • venografia (una radiografia con mezzo di contrasto).

Una volta ottenuti questi risultati sarà possibile arrivare a una diagnosi di sindrome della vena cava superiore.

La cura 

La cura per la sindrome della vena cava superiore prevede prima di tutto la riduzione della pressione a partire dalla testa, attraverso la somministrazione di farmaci che fluidifichino il sangue. Una volta individuata la causa precisa, si agisce in modo mirato su quella cercando di risolvere il problema all'origine del trombo. Tempo fa veniva consigliato l'impianto di un bypass, mentre ora si cerca di privilegiare interventi meno invasivi attraverso l'applicazione di stent attraverso la riparazione endovascolare.

Fonte|Humanitas

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