
Finalmente ti hanno regalato un telefono nuovo di zecca, senza graffi sul display, con più memoria e decine di nuove app. Apri la scatola, cambi la scheda Sim ed è tutta un’altra vita. Ma dove mettere ora il vecchio apparecchio? Il problema si ripropone in questo periodo dell’anno in particolare, dal momento che gli apparecchi elettronici come tablet, computer, fotocamere, ebook reader e telefoni sono tra i regali di Natale più gettonati, e ciò significa che sostituiranno dispositivi più vecchi da regalare, abbandonare in cantina o, più semplicemente, buttare. Tuttavia, non tutti sanno dove lasciare questo genere di rifiuti, chiamati RAEE, anche se una cosa è certa: non puoi gettarli indiscriminatamente nell’indifferenziato. Vediamo quindi insieme cosa sono i RAEE e come puoi smaltirli correttamente per non provocare gravi danni all’ambiente.
RAEE è l’acronimo di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, in pratica rifiuti elettronici. Con AEE, infatti, si intendono tutti i dispositivi che per funzionare necessitano di elettricità. Parliamo quindi, ad esempio, di elettrodomestici grandi e piccoli come calcolatrici, forni a microonde e tostapane, apparecchi informatici e per le telecomunicazioni come computer e telefoni, dispositivi di illuminazione come le lampadine, giocattoli, strumenti medici, distributori automatici.
Questi dispositivi, una volta che vengono resi inutilizzabili perché rotti od obsoleti, devono essere separati nelle loro varie componenti, che andranno smaltite e riciclate a seconda dei materiali di cui sono composte. Infatti, il problema nella gestione di questo genere di rifiuti è che possono contenere sostanze tossiche (come il mercurio) che se disperse nell’ambiente possono provocare danni ambientali anche gravi, e sono spesso composti da materiali poco biodegradabili. Inoltre, se avviati a riciclo correttamente possono permettere di recuperare tantissimi materiali dalle loro varie componenti, riducendo le emissioni da smaltimento e generando notevoli risparmi economici. Per questo motivo, i loro processi di smaltimento e riciclo sono gestiti da una filiera apposita.
Nel 2017 sono stati raccolti oltre 300 tonnellate di RAEE, circa 60 in più rispetto al 2016. Questo significa che ogni anno i cittadini assumono maggiore consapevolezza sull’importanza di avviare questi rifiuti a un corretto smaltimento.
Innanzitutto è importante sottolineare il fatto che non tutti i RAEE sono uguali. Infatti, come più o meno tutti i rifiuti, possono essere suddivisi in RAEE domestici, ovvero gli elettrodomestici che puoi trovare a casa tua, e RAEE professionali, ovvero quelli prodotti da aziende e industrie.
Per quanto i RAEE domestici, sono cinque le distinzioni che vengono fatte per buttarli via e avviarli a corretto smaltimento:
Le gestione dei RAEE è disciplinata dalla Direttiva europea 2012/19/EU sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, che fornisce a tutti gli Stati membri delle linee guida di comportamento sulla gestione di questo genere di rifiuti. Sulla base della direttiva europea, l’Italia ha emanato un Decreto Legislativo di attuazione apposito, il n.49 del 14 marzo 2014, e tutta una serie di Decreti ministeriali appositi. Ma quindi, dove puoi portare i tuoi rifiuti elettronici per avviarli a corretto smaltimento?
Ci sono vari modi per buttare i RAEE:
La normativa europea e, di conseguenza, quella italiana impongono che a occuparsi dello smaltimento del RAEE sia lo stesso produttore che l’ha immesso sul mercato. Per questo motivo, sono stati costituiti dei consorzi collettivi, come ad esempio Ecodom ed Ecolamp, finalizzati alla raccolta dei rifiuti anche in base alla loro tipologia. Questi sistemi collettivi trasportano i RAEE dai luoghi assegnati agli impianti specializzati per il trattamento e lo smaltimento.