Ti sei mai chiesto che aria respiri? Se ti trovi in un ambiente sano o meno per la tua salute? Sono anni che gli ambientalisti manifestano per delle politiche più attente alla qualità dell'aria, perché un ambiente urbano migliore è sinonimo di una salute di qualità. Se non lo sapevi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha previsto che nei centri urbani gli agenti inquinanti non debbano superare determinati limiti, eppure spesso ciò non accade.
È il caso dell'Italia, dove in ben 58 città i limiti delle sostanze inquinanti presenti nell'aria sono stati abbondantemente superati. A fornire questi dati è un collettivo internazionale di giornali, l'European Data Journalism Network, che ha estratto e diffuso i dati satellitari del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Casm).
Il limite previsto dall'OMS è di 10 microgrammi per metro cubo. Nove città delle 58 hanno un valore pressoché doppio, Cremona è la provincia più colpita, seguono Monza-Brianza, Milano, Mantova e Padova. Purtroppo le città del nord Italia spiccano nella classifica, con valori alla pari di alcuni centri urbani polacchi (uno degli Stati più inquinati in UE). Purtroppo a non aiutare è, come noto, l'orografia della Pianura Padana. Tuttavia si potrebbe fare di più, come ha fatto per esempio la Polonia, che da anni registra un miglioramento della qualità dell'aria, anche se minimo.
Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Avellino, Lecce e Brindisi sono le province del Sud che rischiano maggiormente per via dell'aria insalubre. Roma si colloca al 41esimo posto, mentre al 35esimo c'è Torino e al 12 si trova Venezia.
Tutto ciò va a discapito dei cittadini, che soffrono a causa di un ambiente malsano. La storia di Chiara che si è dovuta allontanare dalla sua città (Torino), perché il figlio si era ammalato a causa dello smog ne è la prova.