Sul nostro Pianeta ci sono sempre meno alberi: dal 1960 abbiamo sperperato oltre il 60% delle foreste

In soli sessant’anni la superficie forestale è passata da 1,4 ettari a 0,5 ettari pro capite. Mentre nei Paesi più sviluppati – e anche in Italia – le aree boschive registrano un aumento, a pagare il prezzo più alto sono soprattutto le foreste tropicali come l’Amazzonia.
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Martina Alfieri 2 Agosto 2022

Abbiamo bisogno degli alberi per preservare il Pianeta. La conservazione e l’ampliamento delle aree verdi boschive sono prioritari in molte politiche a contrasto della crisi climatica, ma questo non basta.

Anche se sappiamo che le foreste sono estremamente preziose, continuiamo a distruggerle. Secondo un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Reasearch Letters, in soli 60 anni nel mondo sarebbero scomparsi 437 milioni di ettari di superficie forestale.

Lo studio, guidato da un gruppo di ricercatori del Forestry and Forest Products Research Institute dell’Università di Tsukuba, in Giappone, ha preso in esame la variazione dell’estensione pro capite della superficie forestale nel corso del tempo: se nel 1960 c’erano 1,4 ettari di foresta per ogni singolo abitante del Pianeta, nel 2019 la quota si è ridotta di oltre il 60%, con soli 0,5 ettari a persona.

I 355 milioni di nuovi ettari coperti dai boschi nel periodo considerato dallo studio non sono bastati a compensare le perdite: la superficie forestale globale è diminuita di 81,7 milioni di ettari (pari a quasi tre volte la superficie dell’Italia).

Il modello spazio-temporale dei cambiamenti forestali supporta la teoria della transizione forestale, con perdite di foreste che si verificano principalmente nei Paesi a basso reddito dei Tropici e aumenti di foreste nei Paesi a più alto reddito lontani dai Tropici”, si legge nello studio. Tra i Paesi che vantano un risultato positivo c’è anche l’Italia, dove in 10 anni le aree ricoperte di alberi sarebbero cresciute del 18%.

Anche l’aumento vertiginoso della popolazione mondiale degli ultimi anni ha significato un maggior sfruttamento delle foreste. E, mentre i Paesi più ricchi e sviluppati si impegnano in azioni conservative, le foreste tropicali – e soprattutto l’Amazzonia – vengono disboscate sempre di più:

I nostri risultati evidenziano la necessità di rafforzare il sostegno fornito ai Paesi a basso reddito, soprattutto nei Tropici, per contribuire a migliorare la loro capacità di minimizzare o porre fine alle perdite forestali. Per contrastare lo spostamento delle perdite forestali verso i Paesi a basso reddito dei Tropici, i Paesi a più alto reddito devono ridurre la loro dipendenza dalle importazioni di prodotti legati alle foreste tropicali”.

disboscamento-messico

L’importanza delle foreste è stata ribadita anche dall’ONU in particolare attraverso l’obiettivo 15 dell’Agenda 2030, che si pone come traguardi il contrasto alla deforestazione, la gestione sostenibile delle aree boschive e la tutela della biodiversità.