Pfas in Veneto

Svolta storica sui Pfas: un ampio gruppo è “certamente cancerogeno” per l’uomo

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha annunciato l’esito del lavoro di un gruppo di 30 esperti internazionali sulla cancerogenicità di due gruppi molto ampi di Pfas, gli “inquinanti eterni”, ovvero i Pfoa e i Pfos: i primi sono passati da essere ritenuti “possibilmente cancerogeni” a “certamente cancerogeni” per l’uomo. Ecco perché si tratta di una decisione storica.
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Maria Teresa Gasbarrone 6 Dicembre 2023
* ultima modifica il 06/12/2023

C'è una svolta importante nel complicato dibattito sugli effetti sulla salute dell'uomo dei Pfas, ovvero le sostanze perfluoroalchiliche. Si tratta di composti chimici di derivazione industriale, anche detti "inquinanti eterni", perché resistenti alla maggior parte dei processi naturali di degradazione, ed estremamente diffusi nell'ambiente: tracce di queste sostanze sono state rilevate praticamente ovunque, dal cibo all'acqua potabile.

Nello specifico, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha appena annunciato che un vasto gruppo di queste sostanze, ovvero tutte quelle contenenti il Pfoa, l'acido perfluorottanoico, è da ritenersi "certamente cancerogeno" per l'uomo, e non più come "possibilmente cancerogene", com'era stato finora.

La rivalutazione della pericolosità di questo ampio gruppo di sostanze è il risultato di un gruppo di lavoro composto da 30 esperti internazionali provenienti da 11 paesi, che si sono riuniti dal 7 al 14 novembre 2023 a Lione, nell'ambito del programma "Monographs" di Iarc, per valutare la cancerogenicità di questi due gruppi molto diffusi di Pfas: i Pfoa, ovvero le sostante contenenti acido perfluorottanoico, e i Pfos, cioè tutti i composti che presentano acido perfluorottanesolfonico.

Cosa cambia

Sui rischi legati all'esposizione dei Pfas per la salute umana si discute ormai da decenni, soprattutto sull'eventuale legame tra Pfas e insorgenza di tumori. Ecco perché la rivalutazione di Iarc sulla cancerogenicità di un ampio gruppo di questi composti avrà effetti decisivi, anche in molte controversie giudiziarie.

Gli esiti della revisione appena annunciata, che sarà pubblicata sulla rivista The Lancer Oncology, parlano chiaro:

  • Il Pfoa (acido perfluorottanoico) è da ritenersi "cancerogeno" per gli esseri umani (Gruppo 1), sulla base di prove sufficienti di cancro in animali, sottoposti a sperimenti in laboratorio, e di prove meccanicistiche forti (per alterazioni epigenetiche e immunosoppressione) negli esseri umani esposti. Inoltre, gli esperti segnalano per queste sostanze prove “limitate” di cancro negli esseri umani per quanto riguarda il carcinoma a cellule renali e il cancro ai testicoli, spiegano i ricercatori.
  • Il Pfos (acido perfluorottanesolfonico) continuerà invece a essere valutato come "possibilmente cancerogeni" per gli essere umani (Gruppo 2B).

Chi sono i più esposti?

I ricercatori hanno inoltre specificato che questi due ampli gruppi di sostanze sono molto diffusi nell'ambiente, anche nelle zone più remote. Sono stati trovati infatti in una vasta gamma di prodotti, come imballaggi alimentari, tappeti, materiali da costruzione, cosmetici, utensili da cucina, abbigliamento impermeabile e schiume antincendio. Ma tracce di queste sostanze sono state trovate anche nelle forniture di acqua potabile, specialmente vicino a siti in cui sono prodotti o utilizzati estensivamente.

Mentre la popolazione generale è esposta a queste sostanze principalmente attraverso cibo e acqua potabile – soprattutto nei siti contaminati – e potenzialmente attraverso prodotti per i consumatori, i più esposti sono verosimilmente i lavoratori "coinvolti – segnala Iarc -nella produzione di Pfoa o Pfos, o nell'uso diretto di queste sostanze nella fabbricazione di altri prodotti", o nella gestione dei rifiuti che contengono queste sostanze: l'inalazione è considerata infatti la principale via di esposizione, seguita dall'esposizione cutanea.

Cosa significano queste etichette

La classificazione adottata da Iarc indica la forza delle prove che dimostrano la natura cancerogena di una sostanza o un agente, ovvero il rischio che l'esposizione ad essa possa causare il cancro.

Il programma Monographs di Iarc cerca di identificare i pericoli cancerogeni, cioè il potenziale dell'agente di causare il cancro. Ad esempio, il Gruppo 1 è la categoria di massima forza di prove, ovvero le sostanze che ne fanno parte possono causare il cancro.

"Tuttavia – avverte Iarc – la classificazione non indica il livello di rischio di cancro associato all'esposizione a diversi livelli o in scenari diversi. Il rischio di cancro associato a sostanze o agenti che ricevono la stessa classificazione può essere molto diverso, a seconda di fattori come il tipo e l'estensione dell'esposizione e le dimensioni dell'effetto dell'agente a un dato livello di esposizione".

Fonte | Iarc;

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