Pfas in Veneto

Dove si trovano i PFAS: cosa sono e quali sono i rischi per la salute

Sono chiamati “inquinanti eterni” e sono dei composti chimici molto resistenti che non solo impattano sull’ambiente compromettendo gli ecosistemi, ma hanno anche gravi conseguenze sulla salute.
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Mattia Giangaspero 19 Febbraio 2024

Possono trovarsi nella mela che mangi, nell'acqua che bevi. Cosa? I PFAS, anche detti "inquinanti eterni". Avrai più volte sentito pronunciare sui social o in televisione questa sigla. Ma sai cosa significa?

La sigla sta per Sostanze Perfluoro Alchiliche. Spiegato in modo semplice:  sono dei composti chimici acidi molto forti in forma liquida, usati soprattutto in campo industriale. Al momento se ne trovano 4700 diversi, ma hanno tutti una particolare struttura che permette loro di resistere ai naturali processi di degradazione e che quindi nel corso del tempo si accumulano negli esseri umani e nell'ambiente.

Fonte: Health and Environmental Alliance

Dove si trovano i Pfas

Le caratteristiche che rendono i PFAS così diffusi nella produzione industriale sono riconducibili al fatto che sono impermeabili all’acqua e all’olio e resistenti alle reazioni chimiche, al calore e alla frizione. Per questi motivi vengono usati in tantissimi settori diversi:

  • Alimentare. Per il trasporto e la vendita del cibo: in molti imballaggi usa e getta in molti marchi di fast food in tutta Europa o nei contenitori per alimenti in cellulosa biodegradabile o bambù (quelli che, in teoria, dovrebbero essere più rispettosi per la natura e per l'uomo…)
  • Nei prodotti per la casa, come la cera che si usa per il parquet, detersivi, vernici, saponi, trucchi, deodoranti, filo interdentale.
  • Nell’edilizia, per rivestire materiali che diventino resistenti agli incendi o agli agenti atmosferici come piastrelle, cemento o vernici.
  • Nel settore aeronautico, aerospaziale e della difesa, per la produzione dei vari componenti meccanici
  • Nel settore automobilistico, per migliorare i sistemi di erogazione del carburante e per prevenire infiltrazioni di benzina
  • Prodotti tessili come tappeti, pelle e abbigliamento tecnico.
  • Fertilizzanti chimici
  • Utensili, come nel caso di pentole e padelle antiaderenti.
  • Nel settore energetico, per coprire collettori solari e migliorare la loro resistenza agli agenti atmosferici
  • Nei prodotti antincendio, come schiume ed equipaggiamenti.

I rischi per ambiente e salute

I Pfas, ad alte concentrazioni sono tossici per tutti gli organismi viventi. Possono compromettere gli ecosistemi in cui si trovano mettendo a rischio flora e fauna. Per quanto riguarda l'uomo, invece: secondo uno studio condotto dall'Università di Oxford questi acidi alterano i processi ormonali nel nostro organismo, con pesanti conseguenze sullo sviluppo, sul comportamento e sulla fertilità.

Amplificano il rischio di malattie come obesità e diabete di tipo due, ipertensione, colesterolo e sono considerate sostanze altamente cancerogene. Queste conseguenze però non si vedono nell'immediato, agiscono in modo silenzioso e lento e, spesso, si manifestano a distanza di anni dall'esposizione.

Pfas in Veneto

Queste sostanze hanno anche contaminato l'irrigazione dei campi in ben tre province, mettendo a rischio la salute di oltre 350mila persone. Ma a parte il Veneto, sono oltre 1600 i siti contaminati in tutta Italia.

Soluzioni e proposte

Dopo che scoppiò il caso del Veneto, per chi si trovava in zone altamente contaminate inizialmente era stata valutata la plasmaferesi, ovvero un trattamento di "lavaggio del sangue" che serve a separare il plasma (componente liquida del sangue) da quella cellulare, rimuovendo le sostanze dannose. L'iniziativa, dopo il parere del ministero della salute e dell'Istituto Superiore di Sanità è stata sospesa per valutarne l'efficacia e i rischi.

Per quanto riguarda invece la risoluzione del problema a monte, sia l'Europa che l'italia hanno predisposto delle valutazioni, limiti più stringenti sulla presenza di queste sostanze nelle acque potabili, ma GreenPeace chiede addirittura all'Italia di vietarne definitivamente l'uso, dopo che nei mesi scorsi Germania, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca e Norvegia l'hanno chiesto ufficialmente all’Europa.

Perché possono trovarsi nel cibo o nell'acqua?

Spesso e volentieri, purtroppo, questi composti vengono smaltiti illegalmente – o, comunque, non correttamente – nell'ambiente. E quando questo avviene penetrano nelle falde acquifere, raggiungendo i campi e, di conseguenza, i prodotti agricoli che poi finiscono sulle nostre tavole.

Pfas in Veneto: il caso più grave

Quello sui Pfas è un allarme ignorato da 15 anni. L'attenzione sul tema è emersa con il caso del Veneto circa 12anni fa, che ha subito il più grave inquinamento delle acque nella sttoria del nostro Paese a causa degli sversamenti tossici di un'industria chimica ormai fallita che si trovava in provincia di Vicenza e che è stata resposnabile del 97% dei 5kg di PFAS che sono stati versati nel bacino Agno-Fratta_Gorzone, da cui si riforniscono gli acquedotti che raggiungono ben 21 comuni.

(Pubblicato da Beatrice Barra il 2.05.2023
Modificato da Mattia Giangaspero il 19.02.2024)