Tumore del polmone non a piccole cellule: un nuovo farmaco migliora la sopravvivenza e abbatte i rischi di metastasi

Il farmaco osimertinib si è dimostrato capace di migliorare la sopravvivenza dei pazienti e di ridurre il rischio di recidiva e metastasi del cancro polmonare non a piccole cellule: la forma che rappresenta quasi il 90% di tutti i tumori polmonari maligni.
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Kevin Ben Alì Zinati 6 Febbraio 2023
* ultima modifica il 06/02/2023

Una nuova speranza contro la forma più diffusa di tumore al polmone.

Mi spiego meglio: il farmaco osimertinib, un inibitore della tirosin-chinasi del recettore del fattore di crescita epidermico, sarebbe in grado di migliorare la sopravvivenza dei pazienti e di ridurre sensibilmente il rischio di recidiva e metastasi del cancro polmonare non a piccole cellule, ovvero la forma che rappresenta quasi il 90% di tutti i tumori polmonari maligni.

L’hanno dimostrato i risultati dello studio di fase III ADAURA appena pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Oncology a firma di un gruppo di ricercatori guidati del Cancer Center dell'Università di Yale.

Nella ricerca gli scienziati hanno arruolato 682 persone affette da una forma avanzata di tumore polmonare non a piccole cellule con specifica mutazione dell’EGFR per valutare l’efficacia di un farmaco studiato appositamente per quesa tipologia di carcinoma.

Osimertinib, infatti, è mirato contro questa proteina chiamata recettore per il fattore di crescita epidermico che, normalmente, ha il compito di regolare la crescita e la divisione delle cellule e la cui iperattività è spesso la causa della crescita incontrollata delle cellule tumorali.

I partecipanti allo studio sono stati suddivisi in due gruppi e a uno sono stati somministrati 80 milligrammi di osimertinib una volta al giorno per tre anni mentre all’altro è stato dato del placebo.

Il confronto dei dati ha confermato l’efficacia del farmaco. Dopo 4 anni di monitoraggio la sopravvivenza del gruppo trattato con osimertinib era pari al 73% rispetto a quella del gruppo sotto placebo, ferma al 38%.

La recidiva della malattia, nel gruppo del farmaco, si è presentata nel 27% dei casi contro il 60% di quello con placebo. E anche l’insorgenza di metastasi, infine, è stata minore nel gruppo con osimertinib.

Questa terapia è stata ben tollerata e ha impedito ai pazienti di sviluppare metastasi in siti distanti come il cervello, le ossa e altre aree dei polmoni. Questo ha davvero avuto un impatto sulla vita dei nostri pazienti” ha spiegato il dottor Roy S. Herbst, autore principale dello studio, Ensign Professor of Medicine (Medical Oncology) e professore di farmacologia e vicedirettore presso lo Yale Cancer Center.

Un impatto decisamente importante se pensi che il tumore del polmone non a piccole cellule oltre ad essere il più diffuso è anche quello con uno tra i più alti tassi di aggressività e recidiva.

Fonte | "Adjuvant Osimertinib for Resected EGFR-Mutated Stage IB-IIIA Non–Small-Cell Lung Cancer: Updated Results From the Phase III Randomized ADAURA Trial" pubblicato il 31 gennaio 2023 sulla rivista Journal of Clinical Oncology 

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