Tutte le grane degli organizzatori della prossima Cop27, oltre a Greta Thunberg che non parteciperà

Come stanno andando i preparativi per la prossima Cop27 che si terrà in Egitto, a Sharm el-Sheikh? Al momento non come gli organizzatori della manifestazione si aspettavano: devono gestire le critiche da parte degli ambientalisti e la mancanza di una cooperazione internazionale.
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Francesco Castagna 2 Novembre 2022

Sono passati sei anni dal primo discorso di Greta Thunberg, nel 2018 in occasione della Cop24 a Katowice, in Polonia. Furono parole virali, grazie alle quali i movimenti per l'ambiente e i partiti ecologisti di tutto il mondo hanno potuto respirare una nuova aria di speranza.

Ora l'entusiasmo rimane, ma i suoi discorsi a cui eravamo ormai abituati non si terranno più. In occasione della Cop27 di Sharm el-Sheikh, l'attivista svedese non si farà vedere. Ha deciso di non prendere parte a questo evento, accusando i leader mondiali di praticare l'ennesima operazione di facciata, mettendo in atto azioni di greenwashing e partecipando a una manifestazione che si svolgerà in uno Stato in cui giornalmente vengono repressi i diritti umani.

La libertà di stampa

Devi sapere infatti che l'Egitto è alla 168esima posizione nella classifica annuale stilata da Reporters sans frontières sulla libertà di stampa mondiale del 2022. Attualmente sono 19 i giornalisti detenuti in carcere da questo Paese e, secondo RSF, "Il pluralismo è sostanzialmente inesistente in Egitto. Al-Akhbar, Al-Ahram e Al-Gomhuriya sono i tre quotidiani nazionali di proprietà statale più diffusi. I media indipendenti sono censurati e presi di mira dai pubblici ministeri. Per quanto riguarda la televisione e la radio, la loro popolarità le ha costrette a fungere da altoparlanti per la propaganda politica".

Qui la libertà di stampa è costantemente sotto attacco e le minacce sono di ogni tipo: censura, irruzioni da parte delle forze di polizia, chiusura degli uffici, arresti, processi farsa, sparizioni forzate e detenzioni arbitrarie. Una realtà che ormai è diventata quasi normalità per i giornalisti egiziani, che per accedere ad alcune aree come il Sinai e il Canale di Suez devono richiedere un'autorizzazione.

Le motivazioni di Greta Thunberg

Proprio per non rendersi complice di un contesto culturale del genere, ma anche e soprattutto perché l'attivista ritiene che finora le promesse dei governi internazionali siano state solamente delle prese in giro, Greta Thunberg non prenderà parte alla prossima Cop27. Lo ha detto in occasione di un evento, The Climate Event, al Southbank Centre questa domenica 30 ottobre 2022.

"La COP27 si terrà in un paradiso turistico in un Paese che viola molti diritti umani fondamentali. Lo spazio per la società civile quest’anno è estremamente limitato”
Greta Thunberg

Delusione, rabbia e nuova denuncia a un sistema definito totalmente sbagliato dagli ambientalisti, che però non si fermano e stanno già pensando a nuove azioni di protesta. Ironia della sorte, nella prima Conferenza delle Parti in cui il verrà allestito un capannone tutto dedicato all'ascolto e al dialogo tra le istituzioni e i giovani, la fondatrice del movimento ambientalista giovanile con più seguito non ci sarà. Si può ben dire che quel padiglione, visto alcune statistiche che attribuiscono ai movimenti ambientalisti una maggiore attenzione sul clima a livello mondiale, esiste soprattutto grazie a lei.

Coca Cola sponsor ufficiale

Libertà di stampa, ma anche lassismo -come abbiamo detto- da parte dei governi internazionali, che si riflette poi nella scelta di uno sponsor ufficiale come Coca Cola: una delle più grandi multinazionali produttrici di plastica monouso, con un impatto molto alto sull'inquinamento globale.

Intanto, il Ministro degli Esteri dell'Egitto Sameh Shoukry prova a mettere una toppa a una situazione visibilmente scomoda, con uno sponsor ufficiale sommerso da un mare di critiche e la mancata partecipazioni di alcuni attori fondamentali per prendere delle decisioni serie sul clima, come la Russia. Shoukry invita la comunità internazionale a "fare di più, a dimostrare maggiore ambizione e ad agire in modo più rapido e deciso".

Gli avvertimenti delle Nazioni Unite

Nonostante le esortazioni e gli inviti da parte degli organizzatori di questa Cop, alcuni comunicati scritti dalle Nazioni Unite al governo egiziano offrono un quadro dell'aria che si respira pochi giorni prima della manifestazione.

Tra questi, è significativo un comunicato del 7 ottobre: "L'Egitto deve garantire la sicurezza e la piena partecipazione di tutte le componenti della società civile alla Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) che si terrà a novembre, hanno dichiarato gli esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani*, dopo che un'ondata di restrizioni governative alla partecipazione ha fatto temere rappresaglie contro gli attivisti".