Tutte le varietà di pomodoro: il re della cucina italiana

Il pomodoro è uno dei tanti simboli dell’Italia. Si può affermare che è uno dei componenti che ha reso famosa e immortale la cucina italiana in tutto il mondo. Ma quanti pomodori coltiviamo in Italia? Sono così tanti che dopo che avrai letto questo articolo, scenderai a comprare sicuramente quelli che finora non conoscevi.
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Francesco Li Volti 26 Novembre 2020

La gloriosa storia del pomodoro italiano assomiglia a una di quelle di ascesa e caduta della vita di qualche celebrità, di un attore, un cantante o uno statista. Perché, anche se oggi è un ingrediente imprescindibile, senza il quale non immagineresti un tipico piatto italiano, il pomodoro non sempre ha avuto una vita facile. 

Pensa che, alla sua scoperta, il botanico senese Pietro Andrea Mattioli, che per primo documentò l'ortaggio in Italia nel suo Medici Senensis Commentarii del 1544, lo definì con uno sprezzante "mala aurea". Successivamente fu lui stesso a tradurlo in italiano come "pomo d'oro", per il suo caratteristico colore giallo oro prima dell'ultima fase di maturazione.

In Italia ci sono circa 64mila ettari dedicati alla coltivazione del pomodoro (+6% rispetto al 2018), per un totale di circa 5 milioni di tonnellate di pomodori trasformati. Oggi il nostro Paese è leader nella produzione di conserve e trasformati di pomodoro: il 13% dell’intera produzione mondiale proviene dall’Italia, e all’interno dell’Europa la metà circa della produzione è Made in Italy.

Dei 3 miliardi di euro di fatturato generati nel comparto del pomodoro trasformato ben 2 miliardi arrivano dalle esportazioni, con vendite oltreconfine sul mercato europeo per il 68%, in Asia per il 10%, in America per il 9%, in Africa per il 9% e in Oceania per il 4%.

Il 2019, peraltro, è stato un anno particolarmente positivo per il settore, non solo in Italia. Nel 2019, infatti, la produzione mondiale di pomodori è aumentata del 7% (raggiungendo quota 37 milioni di tonnellate di trasformato), con una crescita del 9% nell’intera Europa e un +15% in Spagna.

Ma non immagini nemmeno la varietà di pomodori che crescono in Italia oggi. Abbiamo addirittura un museo dedicato al nostro re della tavola, che si trova a Collecchio. Quindi non ti resta che immergerti in questo mondo così "succoso" e scoprire tutte le varietà dei pomodori nostrani.

Il pomodoro San Marzano

Tutti in piedi per sua maestà. Il pomodoro di San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino Dop è l'eccellenza, è il vero orgoglio italiano, il più richiesto al mondo. Dal gusto unico e inimitabile, il San Marzano non ha bisogno di sale o conservanti durante i suoi 13 minuti di cottura. Obbligatorio sulla pizza e nel ragù, questo pomodoro ce lo invidiano tutti.

Pomodorino del Piennolo del Vesuvio

Il suo nome deriva dalla tecnica di conservazione, ovvero al "piennolo", cioè con la tecnica del pendolo. Coltivato sul Vesuvio, il suo colore rosso intenso ne ricorda la lava che distrusse Pompei. Vengono raccolti rigorosamente in estate e legati insieme con filo di canapa a cerchio, a formare appunto un unico grande grappolo. La sua polpa compatta e dolce con un retrogusto un po' acido, lo rende riconoscibilissimo fin dal primo assaggio. Da poco è tornata in auge anche la tipologia color oro.

Pomodorino sannita

Il Verneteca sannita è il gustosissimo ciliegino dalla forma schiacciata, coltivato sulle pendici del Vesuvio. La polpa è rosa mentre la buccia è di un giallo aureo che ricorda la potenza del vulcano. Le sue caratteristiche organolettiche si mantengono inalterate fino all’inverno, da cui il nome "pomodoro vernino". Ti consigliamo di mangiarlo così, come mamma l'ha fatto: a crudo. 

Pomodorino datterino

Il pomodoro datterino è perfetto per la preparazione delle salse e delle insalate, ma soprattutto per le nostre gustosissime bruschette. Sono ricchi di zuccheri e se decidi di cucinare un sugo di pomodoro, questo tipo ti darà grosse soddisfazioni.

Pomodoro ciliegino

Uno tira l’altro. Il ciliegino è il classico pomodoro piccolo e sferico, quello difficile da afferrare con la forchetta. Il più famoso tra i ciliegini è senza dubbio il pomodoro di Pachino Igp, coltivato sulla costa orientale siciliana. Ma il Pachino in realtà non è proprio così autenticamente italiano: fu introdotto negli anni '80 da una multinazionale israeliana. Ma oramai sei così affezionato a questo pomodoro che non resisti nemmeno tu a cucinarlo con la pasta.

Pomodoro a grappolo

Forse è uno dei più diffusi, visto che puoi trovarlo nei negozi di ortofrutta tutto l'anno. Il pomodoro a grappolo va  bene su qualsiasi cosa: pizza, bruschette, insalate, conserve, zuppe e ragù. Tu quante volte lo hai cucinato?

Pomodoro costoluto

Il costoluto è un bel pomodoro, compatto, pesante e talmente profumato che sembra di assaggiarlo con il naso. Questo gigante buono, anzi delizioso, ha una superficie ondulata e regolare. Quello che conosci meglio è molto probabilmente quello fiorentino, con cui si può realizzare un’ottima pappa al pomodoro.

Il pomodorino di Manduria

Di colore rosso vivo e con una leggera punta finale, il pomodoro di Manduria da poco è tornato a farsi assaporare. Questo perché viene coltivato a regime biologico da alcuni produttori locali. Da reinserire assolutamente in tutte le ricette che prevedono l'uso del pomodoro.

Pomodori a pizzo

Il "pizzo" è tipico delle zone vesuviane, ma questo vezzo in realtà lo si può trovare anche in altri pomodori:  il siccagno della Valle del Bilìci e il pizzutello delle Valli Ericine, ne sono degli esempi.

La Regina di Torre Canne

Quante volte lo hai visto e lo hai preso per uno dei tanti pomodorini? Aguzza la vista e noterai che il Regina di Torre Canne ha una "coroncina" così particolare (e da cui prende il nome), che ti verrà immediatamente voglia di cucinarlo. Questo pomodorino è tondo e dalla buccia spessa e resistente, spesso conservato nella ramasola, variante pugliese del piennolo napoletano che usa il filo di cotone al posto di quello di canapa. Una delle versioni più diffuse è quella che vede questo pomodorino "reale" in forma secca.

Pomodoro cuore di bue

Il Rocky Balboa dei pomodori. Questo peso massimo di 300 grammi (ma può arrivare anche a 800 grammi tranquillamente) ha un nome che ricorda la caratteristica forma grossa e irregolare: cuore di bue. Ha così tanta polpa, carnosa e molto saporita, che te ne basterà uno per preparare una ricetta per due persone.

Il giallorosso di Crispiano

Direttamente dalla provincia di Taranto, il giallorosso di Crispano a volte è anche arancione. Ha un sapore erbaceo, perfetto per una tipica merenda pane e pomodoro. Possiede un alto indice di conservabilità.

Il Camone di Sardegna

Il Camone di Sardegna, è una delizia per il tuo palato. Se sei alla ricerca di un pomodoro sodo e croccante, dal giusto equilibrio tra dolce, salato e acido, allora non ti resta che chiedere questa varietà. Non ne resterai deluso.

Il pomodoro di Belmonte

Il pomodoro di Belmonte è un grosso cuore di bue di origini calabresi. Anzi no, americane. Importato in Calabria all’inizio del Novecento, le sue dimensione possono far paura: a volte può pesare fino a 1,5 kg e per questo viene definito la "carne dei poveri". Se ne mangi uno intero, sei sazio fino al giorno dopo.

Il Canestrino di Lucca

Una variante del costoluto. Il canestrino di Lucca prende il nome dalla forma a canestro, e la forma imperfetta, non è altro che un "difetto" che lo valorizza. Un pomodoro tutto di un pezzo dunque, da mangiare a crudo oppure da scavare e riempire per piatti unici come i pomodori con il riso e le patate, un classico da pic-nic e pranzi estivi.

Il Fiaschetto di Torre Guaceto

Questo pomodoro è quasi introvabile, ma una volta che ne verrai in contatto, non potrai più farne a meno. Il Fiaschetto di Torre Guaceto è un pomodoro pugliese, dalle piccole dimensioni, ovale e con un gusto dolcissimo.

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