Un anno di Pichetto Fratin: il ministro che dice no a tutto e rischia di isolare l’Italia

Da quando è entrato in carica, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin si è scontrato più volte con l’Unione europea sulle politiche green.
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Francesco Castagna 2 Novembre 2023

Pichetto Fratin è sicuramente un politico che non le manda a dire all'Unione europea. Un uomo che spesso è contro le politiche comunitarie: la Nature Restoration Law, la Plastic taxlo stop all'immatricolazione delle auto con motore endotermico, la carne coltivata e ora contro il nuovo regolamento dell'Unione europea sul divieto di utilizzo degli imballaggi. È passato un anno dalla nomina di Pichetto Fratin al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica e ancora mancano all'appello i decreti attuativi di alcune leggi che contribuirebbero a rendere l'Italia un Paese migliore dal punto di vista delle politiche ambientali.

Il no alla Plastic Tax

La linea del Ministero dell'Ambiente e del governo Meloni è chiara: la plastic tax è una tassa scomoda per l'aziende italiane. Questo però non li ha portati a trovare delle alternative che magari includano una riconversione del settore o a fornire incentivi per le aziende che riciclano la plastica senza lavorare nuove materie prime. "Scatterà dal 1° luglio 2024 l'imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego in plastica (la cosiddetta plastic tax)", questo è quanto emerge dalla bozza della legge di Bilancio. La Plastic Tax quindi slitta di un anno, senza tener conto del fatto che in Italia (dati Ispra), nel 2021 circa 1,7 milioni erano rifiuti plastici.

Non solo un danno ambientale, ma anche economico. Questo perché, secondo Legambiente, "La sua mancata applicazione, secondo la nostra inchiesta, ha sottratto alle casse pubbliche negli ultimi 3 anni circa 1,2 miliardi di euro considerando la versione attuale della norma, che prevede una tassazione di 0,45 euro per ogni chilogrammo di prodotti in plastica monouso venduti. La somma di denaro persa è superiore ai 6 miliardi di euro nel caso in cui si consideri la versione della Plastic Tax proposta in origine (1 euro per chilogrammo)".

L'assenza dei decreti attuativi per la Salvamare

Nel 2019 il governo Conte, tramite il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, aveva approvato la Salvamare. Questa legge è  necessaria per il nostro Paese poiché potremmo ridurre di molto l'inquinamento da rifiuti in plastica nel Mar Mediterraneo. Dopo due quattro anni mancano ancora i decreti attuativi, di conseguenza i pescatori e tutti gli operatori del mare non possono recuperare ancora i rifiuti che trovano in acqua per riportarli a terra, perché non esiste ancora una legge che lo garantisce.

Il no allo stop all'immatricolazione delle auto con motore endotermico

Quel rumore che fa il motore quando si accende fa ancora brillare gli occhi al ministro. Tanto che, poco dopo l'approvazione del pacchetto da parte dell'Europarlamento si è detto contrario al Fit for 55, definendolo ideologico e poco realistico, e aggiungendo: "Continuo a non immaginare il Gran Premio di Monza senza il rombo del motore delle auto in pista. Bisognava ridurre le emissioni in modo graduale tenendo conto della realtà che stiamo vivendo".