Un antico ecosistema all’interno di un ghiacciaio: la scoperta italiana in Antartide

La trentottesima spedizione italiana in Antartide ha scoperto un criosistema diverso da tutti gli altri finora conosciuti che apre una domanda sull’origine delle brine ipersaline e del loro ecosistema. Ma anche rispetto alla vita su altri pianeti.
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Roberto Russo 7 Febbraio 2023

Da un continente sempre più minacciato dal cambiamento climatico, l'Antartide, arriva una buona notizia: è stato ritrovato un antichissimo ecosistema proprio al di sotto della superficie di un ghiacciaio. La scoperta è di un team tutto italiano, composto dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche assieme alle Università dell’Insubria, degli studi di Perugia, Ca' Foscari Venezia e Bolzano, che ha rinvenuto un criosistema unico nel suo genere, nelle brine ipersaline del ghiacciaio Boulder Clay. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Scientific Reports.

In pratica, “sia la geochimica che la diversità microbica (procariotica e fungina) hanno rivelato un'unicità rispetto a tutte le altre brine antartiche conosciute e suggeriscono una probabile origine antica dovuta principalmente a una progressiva crioconcentrazione dell'acqua marina” dice lo studio. Che poi presuppone future scoperte, perché “l'alta percentuale (35%) di taxa fungini non assegnati ha suggerito la presenza di un alto grado di diversità non ancora scoperta all'interno di una comunità fungina strutturata (comprendente sia lieviti che forme di vita filamentose) e rafforza l'ipotesi di un alto grado di unicità biologica dell'habitat oggetto di studio”.

Per usare le parole della professoressa Angelina Lo Giudice dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche: “Questa diversità di microrganismi è la probabile conseguenza di una progressiva concentrazione di acqua marina nelle masse ghiacciate, che iniziò a verificarsi già in epoche remote”.

Una scoperta che apre molte porte

In un certo senso, l'ecosistema scoperto nelle brine ipersaline del ghiacciaio Boulder Clay in Antartide è simile a quello delle Cascate di sangue nella parte terminale del Ghiacciaio Taylor, sempre in Antartide: la zona è quella delle Valli secche McMurdo e le Blood Falls sono diventate famose per la loro colorazione rossastra.

Una scoperta che potrebbe aprire le porte ad altre simili sia in altre zone della Terra in cui ci sono ghiacciai, ma anche al di fuori del nostro Pianeta. Spiega, infatti, Maurizio Azzaro, ricercatore del Cnr-Isp e coordinatore scientifico della trentottesima spedizione italiana in Antartide: “Da molti anni il nostro istituto lavora su queste tematiche, che sono considerate pioneristiche. L’obiettivo delle ricerche è quello di acquisire maggiori informazioni sulla vita microbica in condizioni estreme, perché la nostra idea è che possano esistere criecosistemi anche sui pianeti cosiddetti ghiacciati, ad esempio come Urano e Nettuno”.