Un uomo di 52 anni recupera l’uso del braccio grazie a una clavicola 3D: è il primo caso in Italia

Un uomo di 52 anni da tempo conviveva con una grave lussazione alla clavicola che gli impediva di svolgere semplici azioni quotidiane e gli ostacolava pure la funzionalità respiratoria. Grazie a un intervento tecnologicamente all’avanguardia, i chirurghi delle Molinette di Torino sono riusciti a riallineargli le ossa e a ripristinargli la mobilità dell’arto: tutto grazie alla tecnologia della stampa 3D.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Giugno 2024
* ultima modifica il 25/06/2024

Oggi può muovere di nuovo il braccio. Può alzare un peso, togliere un libro dall’ultimo scaffale della libreria. E può tirare di boxe.

Per uno che ha fatto di questo sport la propria ragione di vita, indossare nuovamente un guantone e sferrare un pugno al sacco vuol dire tanto, forse tutto.

Francesco (nome di fantasia) a 52 anni è tornato a fare tutto questo grazie a una clavicola personalizzata in 3D con cui i medici dell’ospedale Molinette di Torino gli hanno curato la lussazione cronica dell’articolazione che si era procurato anni durante uno dei suoi allenamenti.

Un trauma così invalidante che alla lunga gli aveva stravolto la vita, fatta di palestra, energia e vitalità, arrivando perfino a compromettere la sua normale funzionalità respiratoria.

L’uomo si è sottoposto a lunghe e faticose sedute di fisioterapia per anni ma i numerosi esami diagnostici e i medici non gli avevano mai dato grosse speranze di recupero. Anzi, la sua condizione sembrava senza via d’uscita. Poi però è arrivata la rivoluzione tecnologica della stampa 3D.

Sfruttando questa metodica, i medici gli hanno aperto la prospettiva di un nuovo intervento, potenzialmente risolutivo. Avrebbero cioè creato un modello identico alla sua articolazione per utilizzarlo come guida per bucare con estrema precisione sia la clavicola che lo sterno e procedere con il riallineamento di tutte le ossa.

Grazie al sostegno di azienda esterna, i chirurghi non solo sono riusciti ad eseguire l'operazione con sicurezza, precisione ed accuratezza nelle 5 ore di intervento hanno anche rodato a Francesco l’uso di un tendine, donato e fornito dalla Banca dei Tessuti Muscolo Scheletrici dell'ospedale CTO, per garantire la stabilità della articolazione e sostenere il riallineamento delle strutture articolari.

L’intervento ha richiesto anche la presenza di chirurghi toracici perché la porzione articolare interessata era quella collegata con lo sterno, che richiedeva dunque una competenza specifica.

Ed è stato un successo. Sì, perché Francesco è tornato in pieno possesso dell’uso del proprio braccio: la mobilità dell’arto è stata completamente ripristinata, permettendogli di tornare alle normali attività quotidiane senza i dolori e le limitazioni di prima.

L’uomo però è anche entrato nei libri di storia della medicina perché è il primo paziente in Italia e il secondo al mondo ad aver attraverso un percorso simile.

Fonte | Ospedale Le Molinette di Torino

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.