Una montagna di rifiuti a causa del Covid-19: circa 400 tonnellate in più al giorno in Italia

La fotografia scattata dalla relazione “Emergenza epidemiologica Covid-19 e ciclo dei rifiuti”, presentata dalla Commissione Ecomafie alla Camera dei Deputati, è allarmante: nel periodo maggio-dicembre 2020 si stima una produzione in Italia di oltre 300 mila tonnellate di rifiuti legati all’uso di guanti e mascherine. E questa quantità è destinata a crescere con il proseguire dell’emergenza sanitaria.
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Federico Turrisi 13 Novembre 2020

Non solo la pressione sul sistema sanitario. Non solo le drammatiche conseguenze a livello economico. La pandemia provocata dal coronavirus SARS-CoV-2 sta mettendo duramente alla prova anche il sistema dello smaltimento dei rifiuti. Come ti avevamo già spiegato, i dispositivi di protezione individuale, pensiamo in particolare alle mascherine, sono solitamente monouso e l'unica via che possono prendere è quella del termovalorizzatore. Le mascherine infatti vanno nell'indifferenziato, essendo composte di materiali plastici difficilmente riciclabili e soprattutto essendo potenzialmente infettive. Non dimentichiamoci poi che, se vengono disperse nell'ambiente, le mascherine impiegano 450 anni a decomporsi, arrecando gravi danni agli ecosistemi marini.

È inevitabile, insomma, che una diretta conseguenza dell'attuale pandemia sia stato un sensibile incremento dei rifiuti sanitari. Il Politecnico di Torino stima che il fabbisogno di mascherine in Italia sia di oltre un miliardo al mese, e ciò si traduce nella produzione di circa 400 tonnellate di rifiuti ogni giorno legati proprio all'uso di questi dispositivi di protezione. Una cifra impressionante.

Il tema viene affrontato anche nella relazione "Emergenza epidemiologica Covid-19 e ciclo dei rifiuti", curata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e recentemente approvata dalla Camera dei Deputati. Dagli approfondimenti della Commissione è emerso che durante la fase di lockdown (marzo e aprile) c'è stata una riduzione di circa il 10% della produzione dei rifiuti speciali di origine industriale e dei rifiuti urbani. D'altro canto, però, è cresciuto notevolmente il volume di rifiuti connessi all'utilizzo quotidiano di guanti e mascherine. La stima per il periodo maggio-dicembre 2020 si aggira intorno alle 300 mila tonnellate.

Nel documento si evidenzia che la capacità impiantistica si sta mostrando adeguata e il sistema di trattamento di questa tipologia di rifiuti nel nostro Paese sta reggendo l'urto. Nella relazione della Commissione è stata inoltre inserita una serie di raccomandazioni alle istituzioni per una gestione dei rifiuti che tenga in considerazione sia il rispetto degli obiettivi di economia circolare fissati a livello europeo, sia il rafforzamento del sistema dei controlli per contrastare i fenomeni di illegalità.

"Auspico che questo lavoro possa essere di supporto a quanti dovranno occuparsi di gestione dei rifiuti nelle difficili settimane che abbiamo davanti", ha ricordato il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli nella seduta dello scorso 26 ottobre alla Camera dei Deputati. "Da parte sua, la Commissione continuerà il lavoro di monitoraggio: tra le altre cose ci preoccupano i rischi di scorciatoie illegali e le infiltrazioni di interessi illeciti nelle imprese in difficoltà". Nel frattempo, ognuno di noi può fare la sua parte: non gettare per terra la tua mascherina e, se possibile, privilegia i dispositivi di protezione riutilizzabili certificati.