
Il cashmere è un tessuto pregiato e costoso, ma qual è il prezzo reale che pagano le capre sfruttate per la sua produzione? Un'indagine segreta condotta dalla PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) in Mongolia, uno dei principali produttori di cashmere al mondo, ha rivelato che le capre vengono sottoposte a trattamenti crudeli e violenti durante la tosatura e la macellazione. Questo tessuto viene poi utilizzato per la produzione di capi d'abbigliamento, anche da parte di case di moda molto note.
L'indagine ha documentato come i lavoratori immobilizzino le capre per le zampe e le corna e strappino via il loro prezioso pelo con pettini di metallo affilati, un processo doloroso che può durare fino a un'ora. Le capre urlano e si dimenano per il dolore, ma i lavoratori non si fermano. In alcuni casi, pezzi di pelle vengono asportati insieme al cashmere, lasciando le capre con ferite sanguinanti.
Le capre vengono inoltre sottoposte a castrazione senza anestesia e vengono macellate in modo brutale. Gli investigatori della PETA hanno visto i lavoratori trascinare le capre al macello, colpirle alla testa con un martello e poi tagliar loro la gola. Alcune capre hanno continuato a muoversi per diversi minuti dopo che la loro gola era stata tagliata, prima di morire.
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L'indagine della PETA ha anche rivelato che l'industria del cashmere ha un impatto devastante sull'ambiente. Le capre devono consumare più del 10% del loro peso corporeo in foraggio ogni giorno, e spesso mangiano le piante fino alla radice. Questo ha portato a un grave declino della vegetazione in Mongolia, e l'80% di questo declino è attribuibile alla sovrappopolazione di capre e altri ruminanti.
La PETA chiede alle aziende di moda di abbandonare il cashmere e di scegliere materiali alternativi, come il cotone biologico e la canapa. I consumatori possono fare la loro parte scegliendo abbigliamento e accessori realizzati con materiali cruelty-free e sostenibili.
Ecco alcuni suggerimenti per acquistare cashmere in modo consapevole: