Un’isola di plastica nel mar Tirreno: tra la Corsica e l’Isola d’Elba, migliaia di rifiuti trasportati dalle correnti

Una striscia di plastica periodicamente affolla il mar Tirreno perché trasportata dalle correnti. A questa si aggiunge una vera “zuppa di plastica” permanente composta da migliaia e migliaia di microparticelle invisibili che inquinano e avvelenano i nostri ecosistemi.
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Sara Del Dot 23 Maggio 2019

Le isole di plastica presenti nei vari oceani del Pianeta, prima fra tutti quella chiamata Great Pacific Garbage Patch nel bel mezzo del Pacifico, le conosciamo e le temiamo tutti. Si tratta di enormi ammassi di rifiuti, composti per il 90% di plastica, che galleggiano trasportati e ammassati dalle correnti oceaniche, formando enormi cumuli di immondizia che fino a oggi nessuno è riuscito a estirpare. Si tratta forse della più grande testimonianza al mondo dell’inciviltà dell’uomo e della sua incapacità di controllare la produzione e la gestione dei propri scarti. Un vero e proprio insulto alla natura e alle sue creature. Ma se fino a oggi hai guardato questi inquietanti fenomeni da lontano, dallo schermo della televisione o attraverso immagini e video trovate in Internet, forse dovresti cominciare a preoccuparti anche per il mare che vedi dalle tue coste.

Sì, perché in questo momento una vera e propria isola di plastica lunga diversi chilometri sta galleggiando proprio nel mar Tirreno, precisamente tra la Corsica e l’Isola d’Elba.

L’ha confermato Francois Galgani, responsabile dell’Institut français de recherche pour l’exploitation de la mer (Ifremer) di Bastia, che ha riferito all’agenzia di stampa France Bleu che questo accumulo di plastica è un fenomeno che avviene periodicamente in quella zona a causa di alcune correnti che risalgono la costa italiana fino alla base dell’Isola d’Elba portando con sé i rifiuti che trova lungo il suo passaggio e ammassandoli nel canale della Corsica.

Questo fenomeno, però, non è permanente, ma frequente e temporaneo. Infatti, la striscia di rifiuti che si forma, per lo più composta da oggetti in plastica monouso, appare periodicamente in concomitanza di piogge e altri agenti atmosferici, per poi spostarsi in altre zone.

Un fenomeno comunque preoccupante che si aggiunge al già presente (e permanente) ammasso di microplastiche, prevalentemente polietilene e polipropilene, che galleggiano da anni nella zona tra Elba, Corsica e Capraia, individuato e riferito dal Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) nel dicembre 2016.

Una situazione comunque molto preoccupante, considerato il rischio in cui incorre la fauna marina che si trova a ingerire inconsapevolmente una quantità enorme di polietilene, mettendo a rischio la propria vita e la nostra stessa salute.