In considerazione delle segnalazioni di nuovi eventi avversi (nonostante la loro frequenza rimanga ancora molto rara) che riguardano la somministrazione del vaccino di Astrazeneca, il Comitato tecnico scientifico ha raccomandato che questo prodotto venga somministrato ai soggetti di età superiore ai 60 anni. Per tutti gli under60, invece, è stato proposto di ricorrere alla somministrazione della seconda dose con un vaccino diverso, a m-RNA(Pfizer). Questa proposta è stata accolta dal Ministero della Salute e ha portato AIFA in data 14 giugno 2021 ad approvare le decisioni degli altri due organi competenti. Stiamo parlando dunque di vaccinazione eterologa.
Sono state tante le notizie riportate in merito a questo cosiddetto “mix vaccinale” ma di cosa stiamo parlando in realtà?
La vaccinazione eterologa non è altro che la somministrazione di vaccini diversi, che possono sfruttare tecnologie diverse, per completare un ciclo vaccinale. Per ciclo vaccinale intendiamo l’inoculazione solitamente di 2 o più dosi di vaccino che di solito avviene con lo stesso preparato. In questo caso, per le dosi successive alla prima, è stata prevista la somministrazione di un vaccino diverso dal primo. Nel caso della vaccinazione anti-Covid19 ci stiamo riferendo agli under60 che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca e che completeranno il ciclo con uno dei 2 vaccini a m-RNA disponibili cioè Pfizer o Moderna.
Abbiamo a disposizione uno studio spagnolo e uno studio britannico che hanno preso in esame questa evenienza arrivando alla conclusione che questo metodo sia risultato efficace. Nel dettaglio:
Ci sono maggiori rischi o effetti collaterali rispetto alla vaccinazione omologa (2 o più dosi con lo stesso vaccino?)
È stata riscontrata una reattività maggiore nella vaccinazione eterologa. Vuol dire che sono stati segnalati maggiori episodi febbrili in chi ha ricevuto la seconda dose con un vaccino diverso. Ad ogni modo, anche chi ha ricevuto la seconda dose con lo stesso prodotto non è esente dallo sviluppo di effetti collaterali.
In conclusione, la vaccinazione eterologa è risultata essere efficace e non ha riportato rischi maggiori nei soggetti che l’hanno ricevuta. Rappresenta una svolta importante nella campagna vaccinale in quanto supera l’ostacolo dell’approvvigionamento delle seconde dosi e permette di aumentare il numero di persone da poter vaccinare.