Venezia, finalmente è arrivato lo stop ufficiale alle grandi navi in laguna: dal 1 agosto approderanno a Marghera

Grazie all’approvazione di un decreto legge in Consiglio dei ministri, dal primo agosto le grandi navi dovranno passare alla larga da Venezia e approdare nel porto di Marghera. L’orizzonte della laguna è finalmente libero.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Del Dot 14 Luglio 2021

Tra meno di un mese, per la precisione a partire dal 1 agosto, a Venezia finirà l’incubo del passaggio delle grandi navi dal bacino di San Marco e nel canale della Giudecca.

Una risposta concreta tanto attesa, dopo l’approvazione finale (risalente a maggio) alla Camera dei deputati del provvedimento che aveva messo al bando questi giganti, la cui attuazione aveva però subito un rinvio rigettando tutti nell’incertezza. Un cambiamento necessario quindi, soprattutto dopo l’ultimatum dell’Unesco che poco tempo fa aveva minacciato di inserire Venezia nella sua black list, rimuovendola dal suo elenco di siti, se non fossero state rimosse le grandi navi dalla laguna.

Dal prossimo mese, dunque, abitanti e turisti non avranno più a che fare con mostri galleggianti che sovrastano l’orizzonte, che saranno obbligati ad approdare al porto industriale di Marghera senza avvicinarsi così tanto alla città compromettendone la salute ambientale e le fragilissime dinamiche.

La svolta definitiva è stata sancita dall’approvazione, avvenuta nel pomeriggio di due giorni fa, di un decreto legge in Consiglio dei ministri, approvazione che è stata definita dal premier Mario Draghi “Un passaggio chiave per la tutela della laguna”.

Si tratta infatti dell’unico modo per proteggere il fragile ecosistema del posto dal passaggio delle città galleggianti da anni criticate per il loro impatto estetico e ambientale e contrastate senza sosta da diverse realtà, associazioni e collettivi.

A essere interessate dal divieto sono le navi che presentano caratteristiche come una stazza lorda di oltre 25mila tonnellate, lunghezza di oltre 180 metri, altezza di più di 35 metri, produzione di zolfo oltre lo 0,1%.

L’idea, ora, è quella di realizzare approdi offshore che consentano comunque la prosecuzione del turismo croceristico ma compatibilmente con le esigenze dell’ambiente e delle persone che, Venezia, la vogliono vedere libera e protetta, vivendola davvero.