efficienza-energetica-unione-europea-casa-ristrutturare-classe-energetica-f-g-2030

Via libera al Piano UE per l’efficienza energetica: diventa obbligatorio ristrutturare case con classe G e F

Dal 2030 in avanti tutti gli edifici, anche quelli già esistenti, non dovranno più produrre sostanze nocive. Per questo motivo l’Unione Europea ha portato avanti un progetto green che vedrà interessati tutti coloro che sono in possesso di una casa o immobile con classe energetica G o F (le più inquinanti). Le ristrutturazioni dovranno avvenire in sette anni (quattro per gli edifici pubblici, la scadenza per loro è nel 2027). Lo studio, gli obblighi e le sanzioni.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Mattia Giangaspero 12 Gennaio 2023

No, non ha nulla a che fare con il Superbonus, ma possiamo dire che si tratta di un piano parallelo che porta allo stesso obiettivo, ovvero efficienza energetica e minori consumi, ma con delle date di scadenza che l'Europa ha previsto.

L'obiettivo è ridurre il più possibile l'inquinamento e l'Ue ha studiato, ricercato e individuato un settore che produce più inquinamento rispetto a tutti gli altri. Si tratta del settore delle costruzioni, in questo caso più legato a edifici o immobili pubblici e privati. In sostanza casa tua, l'ufficio in cui vai a lavorare, la palestra dove ti alleni, la scuola o l'Università dove studi.

In Europa glli edifici rappresentano il 40% del consumo di energia e il 36% di emissioni di gas a effetto serra

Il Piano dell'Unione Europea per l'efficienza energetica, però, non è una novità dell'ultimo momento di cui non si è mai parlato. La proposta del Consiglio Europeo, infatti, era stato presentata a fine 2021 e questo mese, precisamente il 24 gennaio, è prevista la sua approvazione da parte della Commissione energia del Parlamento Europeo. L'iter burocratico si concluderà, poi, il 13 marzo. Si tratta di un percorso da fare per gradi, con degli obiettivi da raggiungere in diversi anni. E proprio di anni che adesso ti parlo. Queste date tienile bene a mente. Parlo del 2027, 2030, 2033, 2040 e 2050.

efficienza-energetica-unione-europea-casa-ristrutturare-classe-energetica-f-g-2030

Il report sulle case nell'Unione Europea

Gli edifici sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas serra sul territorio europeo. Pensa,  gli edifici rappresentano il 40% del consumo di energia finale e  rappresentano il 36% delle emissioni di gas a effetto serra legate all'energia. Inoltre, il 75% degli edifici è inefficiente dal punto di vista energetico. L’edilizia è, quindi, il settore che consuma la quota più consistente di energia e che offre il maggior potenziale di risparmio energetico. Allora, la politica vuole intervenire il prima possibile per ridurre l'inquinamento provocato dagli immobili.

efficienza-energetica-unione-europea-casa-ristrutturare-classe-energetica-f-g-2030
Fonte: Consilium.europa.eu
efficienza-energetica-unione-europea-casa-ristrutturare-classe-energetica-f-g-2030
Fonte: Consilium.europa.eu

Le date

Partiamo dal 2027. In quell'anno tutti gli edifici non residenziali dovranno rispettare un nuovo parametro di classe energetica che non potrà essere inferiore alla classe E. Per questo motivo, gli edifici pubblici con classi inferiori (F o G) dovranno essere soggetti a riqualificazione. In realtà, però, la Commissione Europea ha stabilito solo gli obiettivi minimi da raggiungere nei vari Stati membri.

Nella Direttiva Europea si parla di rinnovare "almeno il 15%" del patrimonio edilizio e non il 100%

Nel report conclusivo europeo infatti si parla di rinnovare "almeno il 15%" del patrimonio edilizio e non il 100%. Bruxelles non ha rilasciato, poi, indicazioni su come, e se, sanzionare gli Stati che non riusciranno a raggiungere gli obiettivi. Allo stesso tempo, non ha indicato quali incentivi siano utili per stimolare le ristrutturazioni (esempio il Superbonus italiano). Ciascuno Stato è libero anche da questo punto di vista.

Nel 2030, invece come avrai potuto intuire, toccherà agli edifici residenziali. Stesso parametro energetico e identica percentuale minima  (15%) d'obiettivo. La classe energetica dovrà essere "E" per tutti quegli edifici residenziali, all'interno del territorio europeo, che hanno classi inferiori (F o G).

Nel 2033 sarà previsto un nuovo avanzamento dei lavori, senza fare distinzioni. Tutti gli edifici residenziali e non, dovranno garantire una classe energetica D.

Il 2040 sarà l'anno del check possiamo dire. Infatti per questa data è stato fissato, da ciascun Paese, il livello per cui tutto il parco immobiliare presente nel proprio territorio possa garantire, nei dieci anni successivi, di arrivare a emissioni zero.

Nel 2050 si prevedono la fine dei lavori. L'Unione Europea ha fissato la data finale, entro la quale tutti gli edifici esistenti dovranno avere un impatto negativo pari a zero sull'ambiente.

efficienza-energetica-unione-europea-casa-ristrutturare-classe-energetica-f-g-2030
Fonte: Corte dei conti europea, analisi basata sui dati Eurostat

La riduzione dei consumi. Quanto e come?

Quando si parla del salto di classe energetica, si fa fatica a tenere bene a mente di quant'è la reale riduzione di consumi da effettuare. Gli interventi che assicurano il passaggio di classe, comprendono l’installazione di schermature solari, la sostituzione degli infissi, la coibentazione dei cassonetti, l’installazione di un impianto termico più efficiente e la gestione dei consumi con sistemi domotici.

Parlando nel concreto per passare alla classe energetica E, bisogna ridurre i consumi del 25%. In questo caso l'intervento da dover attuare per effettuare il passaggio è la sostituzione della caldaia che da gasolio deve diventare a metano.

Identica percentuale per passare alla classe D, la quale necessita di un nuovo tipo di riscaldamento, per esempio a pavimento, oppure di una produzione energetica autonoma con l'istallazione di un impianto fotovoltaico. La classe B invece necessita di lavori di ristrutturazione esterni dell'immobile. Si devono isolare correttamente tutte le serramenti e produrre acqua calda da panelli solari.

Per quanto riguarda la classe A, non si possono non citare la costruzione nel rispetto delle norme antisismiche, l'isolamento termico con un cappotto termico spesso 10 centimetri e il ricorso ad un impianto di riscaldamento ad alta efficienza.

efficienza-energetica-unione-europea-casa-ristrutturare-classe-energetica-f-g-2030
Fonte: Consilium.Europa.eu

La Direttiva Ue prevede sanzioni?

La Commissione Europea non ha ritenuto necessario introdurre sanzioni legate al mancato rinnovamento dell'immobile. Anche in questo caso spetterà solamente al singolo Stato e ai singoli Governi decidere come intervenire. Per esempio, in Francia lo scorso agosto è stata approvata una legge nella quale si specifica che tutti i proprietari delle abitazioni più energivore non potranno più affittarle dal 2025.

Le caldaie a combustibile

Bruxelles ha deciso che, a partire dal 2027, non verranno più applicati incentivi per l'acquisto e installazione di caldaie a combustibili fossili e tutti gli Stati membri avranno anche la possibilità legale di vietare il loro utilizzo negli edifici.

efficienza-energetica-unione-europea-casa-ristrutturare-classe-energetica-f-g-2030
Fonte: Istat

Lo scenario in Italia

Secondo i dati Istat il 15% degli edifici è stato realizzato prima del 1918 e circa il 65% ha più di 45 anni di vita. Avendo una visione più complessiva del fenomeno, il 60% di tutti gli edifici presenti nel territorio italiano si colloca tra la classe F e G.

Il 43% degli edifici adibiti ad ufficio sono risalenti a prima degli anni '70 e un ulteriore 10% al decennio successivo (1970-1980).

I dati più negativi però arrivano dal settore dei complessi non residenziali. Parlo di uffici, scuole, carceri, capannoni e locali commerciali. In Italia questi sono 1,6 milioni e rappresentano circa l'11% del totale. Nell'ultimo rapporto sull'efficienza energetica di ENEA si sottolinea come, il 43% degli edifici adibiti ad ufficio sono risalenti a prima degli anni '70 e un ulteriore 10% al decennio successivo (1970-1980). La criticità arriva da questo settore perché rispetto agli immobili residenziali, in questo caso manca una politica di incentivi incisiva, come proprio il Superbonus. Una strada percorribile per velocizzare la riqualificazione del parco immobili non residenziali è quindi quella di estendere agevolazioni di cui hanno benefici solo i privati.