Virus e batteri di 15mila anni fa potrebbero diffondersi a causa dello scioglimento dei ghiacci

Virus e batteri di 15mila anni fa, sepolti nei ghiacciai, potrebbero tornare attivi in seguito allo scioglimento dei ghiacciai. L’allarme lanciato dallo studio di un team di ricercatori che ha già rilevato almeno 28 virus sconosciuti.
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Gaia Cortese 23 Gennaio 2020

Quando nel 2016 in Serbia si verificò un focolaio di antrace durante il quale otto persone risultarono positive a questa malattia, era già stato ipotizzato che un microbo, rimasto a lungo inattivo, potesse essere stato rilasciato dal disgelo del permafrost. L’idea non è del tutto campata in aria, anzi. Sulla rivista bioRxiv, è stato recentemente pubblicato uno studio condotto da un team di scienziati cinesi e statunitensi che hanno esaminato due campioni di ghiaccio di 15mila anni fa prelevati dall'Altopiano tibetano, e che hanno rilevato 33 virus, molti dei quali del tutto sconosciuti.

L’idea (preoccupante) è che il riscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacci possano rilasciare virus molto vecchi e potenzialmente pericolosi e che, nella peggiore delle ipotesi, si possano diffondere nell'atmosfera mettendo a rischio molte specie viventi.

Il ghiaccio ospita diversi microbi, ma i virus associati e il loro impatto sui microbiomi del ghiaccio sono ancora inesplorati.

Con lo scopo di indagare eventuali agenti patogeni presenti nel ghiacciaio, il team di scienziati ha scavato nell'Altopiano del Tibet per un profondità di 50 metri. Il progetto è durato 5 anni ed è iniziato con la rimozione di circa mezzo centimetro di ghiaccio in superficie, a cui è  seguita la decontaminazione dello strato superiore di ghiaccio attraverso un lavaggio in etanolo e acqua. Infine, per registrare il Dna all'interno dei due campioni di ghiaccio, sono state adottate specifiche tecniche genetiche e microbiologiche. In questo modo sono stati scoperti ben 28 nuovi virus dall'azione sconosciuta.

La ricerca non è stata ancora commentata dagli autori, in quanto non è stata ancora sottoposta a revisione paritaria, ma è fervido l'interesse nello studio di virus estinti e sepolti nei ghiacciai: "Come minimo, tutto questo potrebbe portare alla perdita di archivi microbici e virali –  hanno scritto i ricercatori -, ma nel peggiore dei casi, lo scioglimento del ghiaccio potrebbe rilasciare agenti patogeni nell'ambiente".

Fonte| Agi