Water Footprint: l’indicatore che ci dice quanta acqua sprechiamo

L’acqua è una risorsa fondamentale, ma non è infinita. Conoscere la water footprint di singoli, comunità e aziende è importante per capire quanta acqua dolce consumiamo e per trovare strategie mirate a ridurla.
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Beatrice Barra 9 Maggio 2023

Di che colore è l'acqua? "Trasparente" non è l'unica risposta corretta a questa domanda. Esistono, infatti, tre colori di acqua quando si parla di Water footprint, che sarebbe l'impronta idrica di un soggetto: acqua blu, acqua verde e acqua grigia.

Come si calcola la Water Footprint

Questa categorizzazione dell'acqua (blu, verde, grigia) viene usata per calcolare la Water footprint, ovvero l’impronta idrica: indicatore che ci fa capire quanta acqua dolce consumiamo in un certo lasso di tempo, sia direttamente che indirettamente. Può essere riferita a un'intera comunità, ai singoli o a un'azienda.

Per calcolarla si considera tutta l'acqua dolce usata: sia quella consumata (evaporata o incorporata in un prodotto), sia quella inquinata in un certo lasso di tempo. Calcolarla serve per rendersi conto dei consumi e della sostenibilità sociale, ambientale ed economica dell'impronta idrica di un soggetto (micro e macro) e trovare strategie per ridurla.

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Il concetto di impronta idrica è una sorta di "evoluzione" di quello di acqua virtuale. Entrambi fanno riferimento al volume di acqua dolce “contenuta” nel prodotto non realmente ma virtualmente, quindi quella impiegata ed inquinata nel processo produttivo. La differenza tra i due, però, è che l'impronta idrica esprime i diversi tipi di acqua impiegata ed è spazio-temporalmente esplicita. Ci dice quindi non solo quanta acqua è stata usata, ma anche dove e come è stata impiegata.

Proprio per questo, il conteggio globale della Water footprint è dato dalla somma delle tre componenti di cui ti ho parlato all'inizio.

Acqua blu, acqua verde, acqua grigia

  • Acqua Blu, ovvero quella che proviene dai fiumi, dai laghi e dalle falde. Questo parametro fa riferimento al prelievo di acque superficiali e sotterranee destinate a utilizzi agricoli, domestici e industriali che non vengono reimmesse nel bacino da cui sono state prelevate, oppure lo fanno ma in tempi differenti.
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  • Acqua verde, che sarebbe l'acqua piovana. In questo caso si considera principalmente quella evapo-traspirata per un uso agricolo.
  • Acqua grigia, ovvero l'acqua inquinata. Questo parametro serve per calcolare la quantità di acqua che serve per diluire gli inquinanti e far tornare la qualità delle acque sopra gli standard di qualità previsti dalla legge.

Perché è importante conoscerla?

Per quanto la Water Footprint prenda in considerazione tutte e tre le tipologie d'acqua per avere una panoramica globale dei consumi, si deve specificare che acqua blu, acqua verde e acqua grigia non incidono allo stesso modo sul ciclo idrologico.

Per valutare la sostenibilità idrica di un prodotto non si deve guardare al valore complessivo dell'acqua usata, ma al rapporto acqua verde/acqua blu. Infatti se il valore dell'acqua verde usata è superiore al valore dell'acqua blu, per esempio in agricoltura, vuol dire che quella coltura è stata fatta il più possibile usando l'acqua fornita dall'ambiente (quella piovana), ricorrendo in modo limitato al prelievo d'acqua da fiumi, laghi, falde acquifere.

Esempi di Water Footprint

Avrai sentito parlare tante volte della quantità d'acqua che serve per produrre la carne. É importante conoscere la Water Footprint perché, per esempio, è grazie a questo indicatore che puoi sapere che il 94% dell'acqua che viene usata (direttamente o indirettamente) per produrre una bistecca di manzo da 200g è acqua verde, quindi acqua piovana, il 4% blu e il 3% grigia.

Oppure per capire che, nonostante i pomodori prodotti in Italia avranno una Water footprint più alta (109 L/kg)  rispetto a quelli prodotti in Israele (84 L7/kg), questo non vuol dire che siano più sostenibili, perché come abbiamo detto in precedenza, a fare la differenza è il rapporto acqua verde/acqua blu. Per produrre un chilo di pomodori in Israele, infatti servono 26 litri di acqua blu e 25 di acqua verde, mentre per quelli italiani servono 31 litri di acqua blu e 65 di acqua verde.