Planetary Boundaries: quei confini da non superare (ma che abbiamo già infranto)

Sono nove i confini che l’umanità non dovrebbe superare per non alterare le condizioni del Pianeta in cui si è sviluppata ed evoluta. Sei li abbiamo già superati, gli altri sono a rischio.
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Beatrice Barra 8 Maggio 2023

Cos'è un confine?

Nel vocabolario il confine viene definito come  "limite di un territorio, di un terreno", nel linguaggio giuridico invece "quello che delimita l’estensione della proprietà fondiaria circoscrivendo lo spazio entro cui il proprietario può esercitare pienamente il suo diritto". 

Un confine, dunque, indica il perimetro entro cui ci si può muovere. Come per i territori o per la legge, la stessa cosa vale – o, almeno, dovrebbe – per la nostra Terra.

Per questo motivo nel 2009 Johan Rokstrom (direttore del Postdam Institutute for Climate Impact Reasearch) ha deciso di riunire un team di 28 dei migliori scienziati da tutto il mondo per definire quali sono i confini che il nostro Pianeta ci chiede di rispettare. É così che sono nati e sono stati studiati i Planetary Boundaries.

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Cosa sono i Planetary Boundaries?

I Planetary Boundaries sono nove in tutto e definiscono quelle specifiche condizioni del Pianeta che l'umanità non dovrebbe violare o superare per evitare cambiamenti ambientali catastrofici e repentini rispetto all'ecosistema in cui si è sviluppata ed evoluta.

Spesso si parla di crisi climatica in modo quasi astratto, ideologico. Conoscere i Planetary Boundaries è importante per dare connotati concreti e numerici all'emergenza climatica che stiamo attraversando, facendoci comprendere i rischi a cui siamo esposti.

I nove boundaries sono interconnessi e disegnano una sorta di perimetro entro cui l'uomo deve muoversi per non compromettere il futuro del Pianeta. O, almeno, il futuro del Pianeta per come lo conosciamo e in cui ci siamo evoluti come specie, grazie a delle condizioni specifiche che, superando questi confini planetari, sarebbero alterate.

I nove confini planetari (superati e non)

Fonte: KCVS
  1. Cambiamenti climatici, anche se oggi sappiamo che è più corretto parlare di crisi climatica. Questo confine fa riferimento, da un lato, alla concentrazione di CO2 nell'atmosfera; dall'altro al cambiamento del forcing radiativo, ovvero la differenza tra l'energia che entra ed esce dall'atmosfera. Oggi  la concentrazione di CO2 nell'atmosfera è molto più alta di come dovrebbe essere. SUPERATO
  2. Perdita della Biodiversità. Questo confine si basa sul tasso di estinzione delle specie e quello relativo alla diversità funzionale: ad oggi il numero annuo di specie estinte per milione è oltre 100 volte quello stabilito, che dovrebbe essere 10. SUPERATO
  3. Variazione del ciclo biogeochimico dell'azoto e del fosforo. Ovvero: l'azoto rimosso dall'atmosfera per mano dell'uomo e il fosforo che finisce negli oceani e che, accelerando il processo naturale di eutrofizzazione forma uno strato di alghe verdognole che soffocano flora e fauna ostacolando il passaggio di ossigeno. Mentre, per quanto riguarda l'azoto rimosso dall'atmosfera per uso umano: dovrebbe essere massimo 35 tonnellate, ma oggi è 120miioni di tonnellate. SUPERATO
  4. L'acidificazione degli Oceani. Gli oceani sono i nostri grandi alleati per l'assorbimento di Co2, visto catturano circa 1/4 di quella che produciamo con le nostre attività. Tuttavia, essendo le emissioni attuali davvero troppe, hanno causato variazioni nel Ph delle acque superficiali, rendendole acide e mettendo a rischio le strutture necessarie per la sopravvivenza di molti ecosistemi marini o di acqua dolce. NON SUPERATO
  5. Uso del suolo. Nel tempo le pratiche di agricoltura intensiva hanno compromesso non solo la biodiversità, ma anche modificato il ciclo idrologico e il clima. Per questo motivo il confine planetario prevede che solo il 15% della superficie terrestre dovrebbe essere usata per l'agricoltura, quindi solo il 3% in più rispetto alle condizioni attuali. NON SUPERATO (per poco)
  6. Il consumo globale di acqua, vista la crisi idrica in atto e l'indispensabilità di questo elemento per tutti gli esseri viventi, che da qualche anno comprende non solo l'acqua blu (quella che fa riferimento esclusivamente all' utilizzo delle acque sotterranee o di superficie), ma anche quella verde (ovvero quella che deriva dalle precipitazioni). SUPERATO
  7. Assottigliamento della fascia di ozono, che può arrivare a una riduzione massima del 5%. NON SUPERATO
  8. Diffusione di aerosols in atmosfera. Per aerosols si intende micro-particelle di natura organica e inorganica che si trovano nell'atmosfera e incidono negativamente sulla salute e sul clima. L'attività industriale ha raddoppiato la quantità di queste sostanze nell'aria, ma fortunatamente non è ancora stato raggiunto il limite di sopportabilità del Pianeta. NON SUPERATO
  9. Inquinamento chimico, quello cioè che riguarda la concentrazione nell'ambiente di sostanze tossiche, plastiche, contaminanti radioattivi e metalli pesanti. Essendo queste sostanze molteplici e tutte diverse tra loro, risulta impossibile in questo caso stabilire un vero e proprio limite planetario. Ma indubbiamente in molte aree del mondo è stato superato il livello consigliato dall'Organizzazione Mondiale della sanità per molte delle sostanze che rientrano in questa categoria e che sono dannose per la salute dell'uomo. SUPERATO

É il momento di agire

Come abbiamo visto, dei nove confini da non superare, ne abbiamo infranti già sei. E quelli che ancora sono rimasti invalicati sono a rischio, perché ovviamente ogni parametro è interconnesso agli altri in diversi modi.

Fonte: KCVS

L'inquinamento chimico smaltito in modo scorretto, per esempio, andrà a influire sullo stato delle acque e sulle condizioni del suolo. L'elevata concentrazione di CO2 comporta un innalzamento delle temperature che, da un lato incrementano la siccità e dall'altro l'innalzamento del livello del mare.
Allo stesso modo potrei citarti collegamenti per tutti i confini di cui abbiamo parlato. Per questo è importante conoscerli, capire l'interconnessione di ogni fattore e, dunque, agire su più fronti.