World Water Day 2022: alla scoperta delle acque sotterranee, invisibili ma infinitamente preziose

Conosci le acque sotterranee? Sono le riserve idriche da cui prendiamo la maggior parte dell’acqua potabile che usiamo nelle nostre case. Hanno un ruolo importantissimo per il nostro benessere e per quello dell’ambiente, ma la loro esistenza è minacciata da inquinamento e cambiamenti climatici. La Giornata Mondiale dell’Acqua di quest’anno è dedicata a loro.
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Michele Mastandrea 22 Marzo 2022
Intervista a Dott. Stefano Mariani Ricercatore Tecnologo Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Tutti conosciamo la bellezza di fiumi, torrenti e laghi, così come l'importanza di proteggerli. Ma esistono corpi d'acqua altrettanto essenziali, anche se invisibili ai tuoi occhi. Un tesoro nascosto, ma non meno prezioso. Parliamo delle acque sotterranee. Quest'anno il World Water Day, che ricorre oggi il 22 marzo, celebra proprio l'importanza e le funzioni di questi bacini idrici, fondamentali soprattutto per la fornitura di acqua potabile.

Devi sapere che le acque sotterranee costituiscono il 20% circa delle acque dolci nel mondo, che a loro volta sono più o meno il 3% dell'acqua totale presente sul pianeta. Le belle e fresche sorgenti che puoi incontrare in una passeggiata in montagna, così come i pozzi da cui si rifornivano i nostri bisnonni e trisnonni, esistono proprio grazie alle acque sotterranee. Ma esistono minacce fortissime alla loro esistenza. In primis, la siccità dovuta al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici in generale, ma anche l'inquinamento dovuto alle attività industriali umane.

In occasione del World Water Day abbiamo parlato delle acque sotterranee con Stefano Mariani, ricercatore tecnologo dell'Ispra, l'Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Dott. Mariani, partiamo dall'inizio. Cosa sono le acque sotterranee?

Sono una delle componenti del ciclo idrologico. Parliamo di quella parte delle acque che, a seguito delle precipitazioni, quindi di pioggia e neve, si infiltra nel terreno e va a ricaricare le falde sotterranee. Parte di queste acque poi ritorna in superficie, nei fiumi, nei laghi, e altra si scarica nel mare. Completando così il ciclo naturale dell'acqua, che viene costantemente alimentato dalle nuove piogge. Le acque superficiali e sotterranee sono dunque tra loro collegate all'interno del ciclo idrologico.

Che caratteristiche hanno? Perché serve tutelarle?

Si tratta di una risorsa preziosa e fortemente utilizzata soprattutto per usi civili. In un recente rapporto Onu si segnala che circa il 50% dei prelievi per le acque domestiche viene dalle acque sotterranee. In Italia secondo l'Istat siamo intorno all'85%, ma in alcune regioni addirittura si arriva al 100%. Serve tutelarle per questo motivo, valutando costantemente la qualità e lo stato chimico di questi corpi idrici sotterranei.  Va ricordato che le acque sotterranee sono fortemente soggette a pressioni dovute alle attività dell'uomo. A partire dall'inquinamento dovuto ad attività agricole o industriali, che ne modificano lo stato chimico. Per questo serve proteggerle, curandone la salute.

Quest'anno il World Water Day è dedicato proprio alle acque sotterranee. Un segnale importante.

Quest'anno la Giornata Mondiale dell'Acqua punta su queste risorse perché non essendo visibili, a volte quasi non ci si rende conto della loro esistenza e della loro importanza. C'è la necessità oggi più che mai di avere una gestione integrata tra le acque superficiali e le acque sotterranee, proprio affinché non vengano trattate a compartimenti stagni tra di loro. La normative europea e quella italiana vedono già questa gestione integrata in termini di monitoraggio, e richiedono anche la valutazione della qualità dal punto di vista dello stato chimico e dello stato quantitativo. Proprio per tenere sotto controllo i rischi a cui sono sottoposti questi corpi idrici.

Il cambiamento climatico e la siccità che impatto hanno?

Sulla qualità e la quantità delle acque sotterranee influiscono molto sia i cambiamenti climatici che il consumo di suolo.  Nelle aree ‘artificializzate', dove ad esempio è stata costruita una città, le precipitazioni non riescono a infiltrarsi nel terreno e non ricaricano dunque le falde. Cambia così la distribuzione tra la quota di acqua che si infiltra e quella che rimane in superficie nei fiumi e nei laghi, con il rischio di alimentare eventi alluvionali. Sia la siccità che l'inquinamento modificano questa distribuzione degli afflussi di acqua in superficie e in profondità.

Nel nostro paese qual è la situazione?

In Italia, per quanto riguarda la siccità estrema, notiamo un trend crescente nelle aree interessate del paese. Conta davvero molto però per quanto riguarda le acque sotterranee non solo questo aspetto, ma anche quello del consumo di suolo. Nel nostro rapporto Ispra in materia abbiamo realizzato alcuni scenari sul tema della ricarica delle acque sotterranee, dove valutiamo al variare del consumo di suolo l'impatto sulla quantità di acque che si infiltrano, e su quelle che inducono possibili eventi alluvionali. Bisogna fare molta attenzione alle conseguenze dell'artificializzazione, capendo se il suolo ha perso le caratteristiche che permettono alle precipitazioni di infiltrarsi, alterando dunque il ciclo idrologico.

Quali sono le attività di Ispra per quanto riguarda la tutela delle acque sotterranee?

Noi come Ispra monitoriamo da anni le disponibilità di risorsa idrica a livello nazionale, anche grazie all'aiuto delle Regioni. Grazie al nostro modello matematico di bilancio idrologico, chiamato ‘BIGBANG, riusciamo a stimare gli afflussi di acqua in superficie e nel sottosuolo, ma anche a fare valutazioni sull'impatto dei cambiamenti climatici e a caratterizzare il grado della siccità. Inoltre, siamo coordinatori di un progetto di monitoraggio delle portate dei corsi d'acqua nell’ambito del Piano Operativo Ambiente promosso dal MiTE. Ad esempio stiamo studiando la situazione del Po, di cui alcune parti sono in un periodo di magra. Serve farlo, per capire la disponibilità di acqua al fine dei vari usi. Tuttavia, nella gestione della risorsa idrica e sul grado di soddisfacimento della domanda non conta solo l'assenza di precipitazioni, ma anche diversi fattori antropici, quali sistemi infrastrutturali insufficienti e inquinamento della risorsa.