Abu Dhabi colpita da una tempesta di grandine, ecco perché non c’entra il cloud seeding

Il Centro Nazionale di Meteorologia (NCM) degli Emirati Arabi Uniti ha utilizzato la tecnica della inseminazione delle nuvole. Cosa comporta il cloud seeding?
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 15 Febbraio 2024

Negli Emirati Arabi Uniti i lavoratori e gli studenti sono stati forzatamente messi in smart working. La scelta è stata presa dal Governo emiratino in collaborazione con il Centro Nazionale di Meteorologia (NCM) lunedì 12 febbraio 2024 per utilizzare la tecnica della inseminazione delle nuvole e cercare di migliorare il tempo. Il NCM ha inviato 14 voli specializzati per inseminare le nuvole che sovrastavano il paese, l'operazione ha avuto successo e ha portato a piogge moderate e forti, accompagnate da grandine in alcune zone.

Tutto sotto controllo, dunque, anche se è da anni che sui social circolano notizie secondo cui questa tecnica porti alla formazione di forti grandinate. Si tratta quindi di una fake news e ci sono delle cose da mettere in chiaro fin da subito:

  • il cloud seeding è una tecnica che non è in grado di generare pioggia dove non è possibile farlo, ma si tratta di un modo per far cadere pioggia da nuvole che già portano precipitazioni, aumentandone al massimo la portata del 15%. Quindi è bene chiarire che il cloud seeding non crea pioggia dal nulla, ma aumenta la probabilità che ci siano precipitazioni. Negli Emirati Arabi Uniti questa tecnica si fa dagli anni '90 e ormai il Centro Nazionale di Meteorologia è uno dei più specializzati nella gestione di questa tecnologia. In Italia questa tecnica non si utilizza più, l'ultima volta in cui erano stati fatti tentativi del genere è stato proprio agli inizi degli anni '90.
  • questa tecnica è fondamentale per gli Emirati Arabi Uniti, dal momento che parte delle precipitazioni nel 2023 sarebbe avvenuta proprio grazie a questo processo
  • non solo non ci sono prove che il cloud seeding sia legato alla formazione di grandine, ma questa tecnica servirebbe addirittura per limitare tale fenomeno. La pratica infatti servirebbe a ridurre l'energia presente all'interno delle nuvole con lo scopo di evitare forti grandinate.

Insomma, si tratterebbe di una notizia che sui social viene spesso rilanciata a mo' di allarme, ma la realtà dei fatti è che le istituzioni locali riescono a tenere sotto controllo abbondantemente gli effetti di questa tecnologia.