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ANBI fa un appello alle istituzioni per salvare le risorse idriche in Italia: “Più infrastrutture, tecnologie e piani strategici”

Arriva a Ohga la risposta del Direttore generale di ANBI – L’Associazione nazionale dei consorzi di bacino in merito alla problematica delle risorse idriche e al tema della siccità che in questi giorni porterà il governo a istituire un tavolo tecnico.
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Mattia Giangaspero 1 Marzo 2023
Intervista a Massimo Gargano Direttore generale di ANBI - l’Associazione nazionale dei consorzi di bacino

Negli scorsi giorni si è tornati a parlare fortemente di un problema che in Italia da qualche anno cresce, peggiora e non sembra fermarsi più: "la siccità". Chi soffre per prima è la natura, i suoi fiumi, le portate di essi che diminuiscono. Poi arrivi tu, arriviamo noi che rischiamo di non avere sufficiente risorse d'acqua per l'agricoltura, il turismo e per vivere. Si hai capito bene, vivere. Questo perchè, secondo il dato che emerge dal report del Cnr, 3,5milioni di italiani, il 15% della popolazione, rischia di restare senz'acqua del rubinetto. Si tratta di un dato che preoccupa tutti, in primis l’Associazione nazionale dei consorzi di bacino (L’Anbi). Il primo di marzo si terrà a Palazzo Chigi un tavolo tecnico per affrontare il tema e Ohga, dopo aver fatto un'analisi di quanto sta accadendo ai principali fiumi in Italia: Po, Adda, Tevere… ha voluto sentire anche il Direttore generale di ANBI Massimo Gargano per capire se una soluzione al problema esiste e può essere trovata e può funzionare nel lungo periodo.

Direttore, come ha capito le farò una sola domanda anche se molto complessa. Ci sono soluzioni per salvare le risorse idriche in Italia? 

1° aspetto: Le infrastrutture 

"I cambiamenti climatici si sono ormai strutturati e quindi necessiteranno di altrettante risposte strutturate e complesse. Servono risposte infrastrutturali, da subito. Perdiamo l'89% dell'acqua che cade e salviamo quindi solo l'11%. Dovremmo arrivare almeno al 30% e questo lo si fa guardando anche all'esperienza del passato, infrastrutturando il Paese. Infrastrutture leggere, non pesanti, non ricche di cemento, realizzate completamente in terra con gli argini realizzati con la stessa terra di scavo o pietra locale qualora occorra. Realizzati su torrenti con binari spesso in asciutta durante l'anno, ma che si riempiono in occasione di bombe d'acque. Successivamente togliere l'acqua da questi binari e conservarla nei laghetti. Mettere questi laghetti in sintonia altimetrica tra di loro e poggiare su questi specchi d'acqua dei panelli fotovoltaici per produrre energia. Al contempo non dobbiamo dimenticarci anche di produrre energia idroelettrica e potremmo sfruttare questi meccanismi di produzione maggiormente di notte, quando l'energia costa meno."

Questo sarebbe un primo aspetto da dover attuare per dare una risposta anche alla sostenibilità economica. Si abbasserebbero in questo modo anche i contributi di cittadini delle imprese agricole e dei consorzi di bonifica.

2° aspetto: Il servizio idrico integrato

"Altra questione: quest'acqua può essere anche affidata completamente ai soggetti gestori del servizio idrico integrato e quindi l'acqua verrebbe utilizzata per il potabile. Quest'acqua può servire anche a ricaricare la falda e a contrastare il cuneo salino. Una soluzione per un Paese che sulle colline medie-alte e basse soffre, per la mancanza dell'uomo e che sulle coste soffre, invece, per l'eccesso di pressioni sulle risorse  offerte."

Avere, quindi, a disposizione  degli invasi che ricaricano la falda, contrastano la penetrazione delle acque del mare sulle falde e al contempo aspirano il cuneo salino, può evitare un deterioramento maggiore delle stesse coste.

3° aspetto: L'utilizzo irriguo dell'acqua

"Un successivo aspetto riguarda l'utilizzo irriguo dell'acqua, ovvero l'irrigazione a goccia, localizzata o micro irrigazione. E se l'agroalimentare italiano è uno dei modelli di sviluppo più importante di questo Paese insieme al turismo è evidente che quest'acqua servirà anche per fare paesaggio, agricoltura, cibo. Non dimentichiamo che abbiamo voluto essere chiamati quale Paese che tende alla sovranità alimentare."

Le risorse ci sono, sono tutte nelle Fsc (Forest Stewardship Council) e nelle leggi di Bilancio dello Stato. Dobbiamo semplicemente fare la scelta di andarlo a fare. Queste infrastrutture invece non possiamo finanziarle con le risorse del PNRR, perchè il PNRR non finanzia opere nuove, ma serve soltanto per migliorare l'efficientamento e ammodernamento delle opere esistenti.

4° aspetto: Le innovazioni del sistema acqua

"Non dobbiamo anche dimenticarci dell'innovazione. Il sistema a goccia verde costituisce un'altra risposta per l'utilizzo corretto dell'acqua da parte delle imprese agricole.

5° aspetto: Le acque reflue

"Un altro aspetto complesso sono le acque reflue. Dobbiamo porci l'obiettivo di utilizzare tutte le acque reflue possibili, sempre però avendo dei parametri assolutamente rigorosi che vadano nella direzione di salvaguardare la salute dei consumatori. Rigorosi nel salvaguardare il modello made in Italy dell'agroalimentare. "

Adesso arriviamo alla politica vera… 

6° aspetto: La legge sul consumo di suolo

Il Parlamento dovrebbe farsi carico della legge sul consumo del suolo. Abbiamo una mancanza nel contrastare il dissesto idrogeologico da diversi anni."

Tutte le forze politiche sono a favore, ma questa legge giace inascoltata dentro qualche cassetto nei meandri del Parlamento. Al giorno vengono edificati 14 ettari in questo Paese, quindi non è un tema superficiale.

7° aspetto: Piano idrico Nazionale

"L'altro aspetto invece riguarda la necessità di creare un contenitore che ospiti tutto quello che le ho detto. Questo si chiama: "Piano idrico Nazionale". Bisogna avere quindi un piano che contenga la vicenda infrastruttura, la vicenda reflue, la vicenda innovazione, la vicenda sistemi irriguo e a goccia verde. Così che possa costituire lo strumento entro il quale i Ministeri competenti, ambiente, agricoltura, infrastruttura, possano allocare delle risorse per risolvere tutta la tematica dei cambiamenti climatici."

Io credo che questa vicenda affrontata in questo modo diventerebbe una visione pari a quella affrontata dagli stessi legislatori quando misero in campo la cassa del Mezzogiorno. In quel caso si ebbe una visione del futuro del Paese che ha consentito fino a oggi, in un Isola dove non c'erano piogge, la Sardegna, di avere acqua in grado di soddisfare le esigenze durante la stagione estiva dell'agricoltura e del turismo. Tutto questo grazie alle infrastrutture.

Le risposte sono arrivate lì. Certamente in un tempo lungo e qui mi consento di fare un'unica provocazione. Forse è questo il problema attuale? Trattandosi di un tempo lungo, tutto quello che si fa non si trasforma in consenso elettorale?

Direttore a questo punto le faccio un'altra domanda. E se il governo non dovesse accettare di sviluppare nel concreto tutti i temi che mi ha elencato, cosa crede sia più prioritario?

"C'è bisogno di avere l'acqua, per avere l'acqua servono le infrastrutture."