Ci sono anche gli animali tra le vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna: in corso le operazioni di salvataggio

Squadre di soccorso composte da associazioni, volontari e veterinari sono sul campo per cercare di salvare gli animali rimasti bloccati negli edifici allagati o sommersi: sono stati recuperati finora diversi cani e gatti, ma anche cavalli, asini e galli. Tanti però non ce l’hanno fatta.
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Martina Alfieri 22 Maggio 2023

Sono giorni di paura e sconforto per l’Emilia-Romagna, messa in ginocchio dall’alluvione che ha costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie case. Un dramma che non ha risparmiato nemmeno gli animali, spesso rimasti intrappolati, lasciati indietro o smarriti dai padroni, nella fretta di raggiungere un rifugio sicuro. Moltissimi volontari sono al lavoro per recuperarli, curarli e nutrirli, con la speranza di ricongiungerli con i loro umani.

I volontari in campo

Cani, gatti, ma anche animali da cortile, che si trovavano all’interno delle aziende agricole finite sott’acqua quando la pioggia ha iniziato a cadere senza sosta. La Lav (Lega Anti Vivisezione), che sta portando avanti diverse operazioni di soccorso nelle zone alluvionate, è riuscita a recuperare perfino un gallo rimasto bloccato su un’asse di legno, a Conselice, in provincia di Ravenna.

Con delicatezza e pazienza, siamo riusciti a recuperarlo e abbiamo subito trovato uno stallo dove si prenderanno cura di lui. Abbiamo deciso di chiamarlo Pietro. Vederlo finalmente in salvo ci ha ripagato di tutti gli sforzi e le difficoltà”, racconta la LAV.

Tra gli altri, anche il Soccorso Alpino e la Leida – Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente – stanno facendo un grande lavoro per strappare gli animali dal fango e dall’acqua e trovare un luogo che li possa ospitare, accudire e sfamare. C’è infatti un altro problema, quello del cibo: è difficile, in queste ore, reperire mangime per tutti.

Sui social sono nati dei gruppi per facilitare il ritrovamento di animali perduti, e sono inoltre numerosi i veterinari che si sono attivati, mettendo a disposizione mezzi di trasporto e farmaci.

Il veterinario Matteo Galliani, ad esempio, ha raccontato: “È la prima volta che utilizziamo tutti i nostri mezzi e anche di più, ambulanze, camioncini, auto, volontari, centri di recupero. I cavalli non devono essere tenuti nei box durante il pieno dell’acqua o all’interno di capanne, perché sono bloccati lì e non possono uscire. I cavalli sanno nuotare, gli asini sanno nuotare e possono trovare un modo per salvarsi. Meglio lasciarli in uno spazio aperto, invece di tenerli legati all’interno”.

E anche canili, gattili e rifugi per animali stanno facendo il massimo per supportare la rete dei soccorsi.

Sappiamo che i cambiamenti climatici aggravano gli eventi meteorologici estremi: anche in Italia, forte siccità e bombe d’acqua sono destinate ad aumentare, provocando danni incalcolabili per le persone, ma anche – come nel caso dell’alluvione in Emilia-Romagna – per gli animali, vittime incolpevoli della crisi ecologica.